76ers NBA

Howard si presenta ai 76ers: “Farò ciò che serve per provare a vincere il titolo”

Lettura 1 Minuti

Fresco di vittoria del titolo NBA coni Los Angeles Lakers, Dwight Howard durante la free agency invece di rinnovare con i gialloviola ha preferito firmare con i Philadelphia 76ers.

Il centro classe ’85 prima scelta assoluta al Draft del 2004 ha parlato subito di come sia disposto a mettersi al servizio della squadra, affermando di aver imparato che non serve essere i protagonisti assoluti per aiutare la squadra a vincere il titolo.

“Vincere il titolo ha significato davvero molto e mi ha fatto realizzare che avrei potuto avere le migliori statistiche del mondo senza ottenere qualcosa. Perché questo era il punto. Ho vinto un titolo e ci sono state partite in cui non ho segnato un canestro, fatto un tiro o avuto minuti a disposizione. Ciò che conta realmente è alzare qual trofeo.

Questo sarebbe il mio messaggio per ogni membro della squadra: a cosa sei disposto a rinunciare per ottenere quel trofeo? Alle volte devi rinunciare a tutto. Altre ti viene chiesto di rinunciare alle cose che vorresti fare di più. Per quanto mi riguarda, avrei voluto essere il giocatore che segnava tutti i punti e prendeva tutti i rimbalzi, ma la mia squadra aveva bisogno di me per un determinato scopo, ovvero portare spirito ed energia dentro e fuori dal campo.
Penso di aver svolto bene quel ruolo e qualunque cosa questa squadra mi chieda di fare, sono disposto a farlo”

Dopo aver spedito Al Horford ai Thunder, i 76ers si sono messi alla ricerca di un lungo che potesse fare da back up a Embiid e Doc Rivers si sarebbe precipitato a contattare Howard, così come affermato dallo stesso ex gialloviola.

“Il motivo per cui ero molto convinto di venire a Philadelphia è che Doc Rivers è stato l’unico allenatore a chiamarmi durante la free agency. E’ stato il primo a chiamarmi e a dirmi che mi volevano in squadra. Poi mi ha chiamato anche Daryl (Morey). Ho risposto che questo era il posto in cui avevo bisogno di stare ora come ora. Questo è il luogo in cui il mio viaggio mi ha chiamato, a Philadelphia. Sono molto felice che Doc mi abbia chiamato e che mi abbia dato un’opportunità”

Articoli collegati
Focus NBA

Il Ballo dei Debuttanti: il verdetto

Lettura 3 Minuti
Se la NBA ha già comunicato da qualche giorno le sue decisioni in merito ai riconoscimenti riservati alle matricole, oggi è il…
Focus NBA

IL Ballo dei Debuttanti

Lettura 4 Minuti
Penultimo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alle matricole. Andiamo a verificare l’andamento delle giovani speranze nell’ultimo mese di Regular Season. IL…
Focus NBA

L'ora di Scary Gary

Lettura 2 Minuti
La NBA si contraddistingue da sempre per le mosse di mercato che vengono operate dai vari front office. Le trade che vengono…