Il centro dei Los Angeles Lakers non ha ancora deciso il suo futuro
Anthony Davis non ha ancora firmato il contratto che tutti, soprattutto i tifosi dei Lakers, aspettano. La sua decisione tarda ad arrivare e questo perché il centro dei gialloviola ha voluto aspettare per vedere come la sua squadra si sarebbe mossa sul mercato. Secondo Broderick Turner del Los Angeles Times, queste sarebbero le parole di Rich Paul e il suo assistito:
Possiamo dire, senza pesi sul cuore, che abbiamo visto mercati peggiori: Schroder, Harrell, Matthews e, ciliegina sulla torta, Gasol i nuovi innesti, insieme alle conferme di Kentavious Caldwell-Pope e Markieff Morris. Per ora tutto porta a pensare che i Lakers siano pronti a difendere il titolo appena vinto. Sappiamo che all’inizio del mercato AD aveva già annunciato che la sua conferma sarebbe arrivata in ritardo: il n°3 dei Lakers può ambire al massimo salariale, almeno 200 milioni per cinque anni, come potrebbe anche ridurre il tempo del contratto e utilizzare una player option.
LE POSSIBILI SOLUZIONI
In realtà il neo-campione NBA ha davanti a sé diverse possibilità. Oltre a massimizzare i suoi profitti con un contratto ciccione, la prima scelta che gli si prospetta potrebbe portarlo a ridurre i tempi della sua futura permanenza in gialloviola: tre anni a 106 milioni, un quadriennale da 146.7 milioni o 189 spalmati su cinque anni; in ogni caso si avvarrebbe di opzioni sull’ultimo periodo di contratto. Legarsi per altri due anni ai Lakers permetterebbe a Davis di raggiugere i 10 anni di esperienza nella lega (draftato nel 2012, da 8 anni in NBA) e diventare così eleggibile per guadagnare il 35% in più sul cap al prossimo max contract. Inoltre, il monociglio più famoso della NBA (sempre che ce ne siano altri) potrebbe scegliere di seguire l’altro atleta assistito da Paul, nonché suo compagno di squadra: LeBron James. AD potrebbe optare per due anni a 68 milioni con player option sul secondo (32.7mln il primo anno), avendo così la possibilità di essere free agent nel 2022 insieme al #23 (con James che comunque avrà 38 anni).

Ma l’idea e le voci che circolano nei corridoi NBA in questi giorni prospettano uno scenario per certi versi apocalittico che potrebbe abbattersi sulla Western Conference. Anthony Davis in realtà starebbe aspettando la decisione di Giannis Antetokounmpo per firmare il suo contratto. Vi chiederete il perché. Se Giannis dovesse legarsi a lungo termine ai Milwaukee Bucks allora il centro dei giallo-viola chiederebbe a Pelinka il massimo salariale. Ma se il greco invece dovesse rifiutare l’estensione, Davis potrebbe scegliere di firmare quel famoso biennale con opzione sul secondo anno per provare, insieme a James (che ha un’opzione da 41 milioni per il prossimo anno), a portare il due volte MVP alla corte dei losangelini.

Forse parliamo di fantabasket, forse domani Davis sceglierà di firmare un quinquennale ed essere il più pagato tra i giocatori della lega. Così come Antetokounmpo magari resterà ai Bucks per diversi anni per provare a portare il titolo a Milwaukee.
Ma mai dire mai nel fantastico mondo NBA. Un trio di queste dimensioni potrebbe comunque essere un’arma a doppio taglio: come la compagine formata da Durant, Curry e Thompson, sarebbero sì una gioia per gli occhi, ma con il concreto rischio di rendere molto meno attraente la competizione.