Focus NBA

Breve guida ai numeri di maglia più vincenti

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L’NBA è una lega piena di numeri: tabellini, statistiche, percentuali, tasse, salari, titoli, anelli e chi più ne ha più ne metta. Oggi non parleremo di nessuno di questi, parleremo di altre cifre, forse le prime e le più importanti che saltano all’occhio mentre si guarda una partita di basket: i numeri di maglia.

Per alcuni quella stampa davanti e dietro la canotta non è nient’altro che un semplice segno distintivo, come per Irving, che tempo fa alla domanda sul perché indossasse il #2 rispose “è semplicemente un numero casuale che ho scelto quando sono stato draftato” (dopo i Cavs ha scelto l’#11 in onore di suo padre, ndr). Per altri invece ha un significato profondo, intimo, spesso legato a particolari avvenimenti della vita: è il caso di Kevin Durant, che indossava il #35 per rendere omaggio al suo primo coach ucciso in una sparatoria.

In questa breve guida ho voluto stilare una piccola classifica dei numeri più “vincenti” della storia della lega dagli anni ’50 in poi. Tra win shares, premi individuali e titoli ho provato a inserire i giocatori che a mio parere hanno meglio indossato quel numero e lo hanno reso unico. Permettetemi un’eccezione alla fine, una specie di “bonus track”.

Iniziamo.


5) Numero #6

Tutta la grazia e la potenza di Bill Russell

Il primo giocatore che mi viene in mente è Bill Russell, che può portare da solo il #6 al quinto posto di questa classifica. Le dita della sua mano non bastano per i suoi 11 anelli vinti, il centro dei Boston Celtics degli anni ‘50/’60 è il giocatore più vincente ad aver indossato questo numero di maglia. Da sempre sul Monte Rushmore dei giocatori NBA, può essere definito come il miglior difensore ad aver calcato un parquet.

A fargli compagnia però ci sono almeno altri due o tre interpreti del gioco che hanno avuto un peso importante all’interno della lega. Se Neil Johnston è sconosciuto ai più, Julius Erving e LeBron James si meritano certamente una menzione speciale.

Il primo può essere considerato il maestro del secondo, come se ci fosse stato un passaggio di testimone tra Dr. J e The King. Dopo essere passato dall’ABA all’NBA, Erving oltre a vincere un anello con i 76ers ci ha regalato degli highlights e delle movenze passate alla storia. Capace di trovare la giusta movenza in ogni posizione del campo, ha reinventato il ruolo di ala piccola. James ha raccolto la sua eredità e ne ha fatto tesoro, arrivando a dominare in ogni angolo del parquet. Sebbene abbia iniziato a giocare con il #23, – numero ripreso una volta tornato ai Cavs e indossato ora ai Lakers – la sua consacrazione a campione è avvenuta proprio con il #6 sulla canotta dei Miami Heat.


4) Numero #32

It’s Magic

Basta un solo nome, Magic Johnson e forse anche in questo caso potremmo chiudere la disamina e piazzare al quarto posto il numero 32. I 5 titoli NBA, i 3 MVP della regular season, gli altrettanti MVP delle Finals e l’inserimento nella Hall of Fame hanno contribuito a rendere questa maglia iconica. Ma l’ex playmaker dei Lakers è in buona compagnia: Karl Malone, Kevin McHale, Bill Walton, Blake Griffin, Amar’e Stoudemire, Lenni Wilkens e Rip Hamilton completano l’elenco dei grandi giocatori che hanno indossato questo numero sulla loro canotta.

So che state già protestando e che volete che io inserisca Shaq ai tempi di Orlando (Miami/Phoenix) e Dr.J ai Nets negli anni dell’ABA, ma se Erving, come abbiamo spiegato, è passato alla storia con il numero 6, O’Neal ha fatto la sua fortuna nei primi duemila, con la maglia dei Los Angeles Lakers.


3) Numero #34

Adesso ci divertiamo un po’. Potremmo adattare un giovane Ray Allen in cabina di regia, inserire Paul Pierce come guardia tiratrice, Charles Barkley da tre per aggiungere un po’ di pepe, Hakeem Olajuwon per l’eleganza dei suoi movimenti in post sotto canestro e, dulcis in fundo, finire con Shaquille O’Neal per far saltare in aria tutti i tabelloni. Ed ecco fatto lo starting five di una squadra con soli numeri 34. Quasi dimenticavo: dalla panchina potrebbe uscire un sesto uomo di lusso come Giannis Antetokounmpo.

Sicuramente abbiamo visto squadre peggiori.

Il #34 è stato indossato da ben 220 giocatori all’interno della lega, ma questi sei bastano per far capire lo smisurato talento che questo numero si porta dietro – 7 titoli, 5 MVP, 6 Finals MVP – e perché ho preferito metterlo sul podio al posto del #32.


2) Numero #23

La maglia più venduta della storia NBA

È stata una scelta dura e so già che più di qualcuno non sarà d’accordo, dopotutto ognuno ha le proprie opinioni.

Il #23 è un’icona nella lega, un numero che dagli anni ’90 in poi ha diviso generazioni di appassionati. C’è chi lo ha indossato per rendergli omaggio, chi invece non lo ha fatto per una forma di rispetto. Dopo un uomo in grado di collezionare 6 titoli, 6 MVP delle Finals e 5 MVP della stagione regolare, indossare questo numero sulle spalle è stato un fardello per ogni giocatore.

Michael Jordan e LeBron James – se il #6 lo ha consacrato a campione NBA, il #23 lo ha reso immortale – sono i più alti esponenti di tale cifra e sono sufficienti per piazzarla al secondo posto di questa speciale classifica. La lista però non finisce qui: 235 giocatori hanno scelto di indossare questo numero nella lega, con Draymond Green e Anthony Davis che hanno sicuramente diritto a una menzione d’onore. Il primo ha contribuito alla legacy dei Golden State Warriors; il secondo ha da poco cambiato squadra e numero, ma ha indossato il #23 durante i sei anni passati ai Pelicans e tornerà in futuro ad averlo sulle sue spalle (dalla stagione 2021/2022 – Nike ha permesso a James di vestire nuovamente il numero 6).


1) Numero #33

Il miglior scorer NBA

Scottie Pippen, Larry Bird, Kareem Abdul-Jabbar (544.3 WS, 15 titoli, 9 MVP, 4 MVP delle Finals), ai quali aggiungiamo Patrick Ewing, Grant Hill e Alonzo Mourning definiscono da soli il valore del #33. Numero che si aggiudica il gradino più alto del podio – almeno a mio parere – senza alcun dubbio.

Nessuno dei precedenti gruppi numerici può pensare di avvicinarsi a tali giocatori. Probabilmente solo i componenti del club del #34, in termini di 5vs5, potrebbero provare ad arginare il talento dei sei sopra.

Al momento però nessun giocatore con il #33 sulle spalle può essere equiparato a tutto il talento degli anni precedenti, né Marc Gasol, Ryan Anderson.



Bonus Track – Numero #3

Ben 332 giocatori hanno scelto il numero 3, una cifra mistica e piena di significato. In NBA rappresenta il genio e la sregolatezza, visto che tra i giocatori più rappresentativi troviamo Allen Iverson, Chris Paul, Dwyane Wade, Steve Francis, Stephon Marbury e Ben Wallace. Senza comunque dimenticare Drazen Petrovic ai Nets e, per ora, Anthony Davis ai Lakers.

Se Chris Paul lo ha scelto perché terzo CP della famiglia (CP1 e CP2 sono rispettivamente padre e fratello maggiore del playmaker dei Suns), Allen Iverson lo ha indossato fin dai tempi dell’high school, firmando poi tutte le sue prestazioni leggendarie nei primi anni ai 76ers – che nel 2014 hanno ritirato la sua maglia. L’unica volta in cui AI ha cambiato numero, lo ha fatto indossando per un breve arco di tempo la maglia dei Detroit Pistons nel 2009, dove ha scelto la #1.

Dwyane Wade ha scritto la storia dei Miami Heat con il #3 sulla canotta, vincendo 3 titoli e un MVP delle Finals, ma c’è un motivo se la guardia da Marquette ha scelto questo numero ed è legato alla sua forte fede cristiana: il 3 è il numero della divina Trinità.




Siamo arrivati alla fine di questa breve guida. Considerando l’enorme quantità di canotte che hanno reso celebri determinati numeri, una top5 non basta di certo. Mancano l’#8 e il #24 di Kobe Bryant, il #21 di Garnett e Duncan, l’#1 di Hardaway e Rose, il #13 di Chamberlain, Nash, Harden e George. Potremmo davvero continuare per giorni.

Fateci sapere quali sono le vostre impressioni e quali numeri o giocatori avreste voluto vedere menzionati.

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