Focus NBA Traduzioni

La folle storia del draft, dello scambio e del ritorno di Marc Gasol ai Lakers

Lettura 16 Minuti

I Lakers possedevano la 19°, la 40° e la 48° scelta del draft. Hanno usato la loro scelta al primo turno su Javaris Crittenton, una guardia della Georgia Tech.

Non voglio sembrare più intelligente di quanto lo fossi“, ha detto Filippi. “Se fossimo stati così furbi lo avremmo preso (Gasol) a 19 anni, invece di Crittenton“.

Marc è scivolato oltre gli Spurs, il che ha sorpreso il ragazzo e i suoi rappresentanti. “Avevano mostrato molto interesse“, ha ribadito Herb Rudoy, ​​l’agente di Gasol all’epoca.

Ma Filippi era preoccupato per la squadra con la 29° scelta: i Portland Trail Blazers. Per puro caso aveva saputo che anche loro erano interessati allo spagnolo. La sua fonte era buona: suo fratello, Jason, era lo scout europeo di Portland. Andavano spesso insieme alle partite. “Questo era quello che voleva“, ha affermato Filippi. “Aveva cercato di convincerli a scegliere Marc“. Ma i Blazers avevano appena scelto Greg Oden con la prima scelta assoluta. Cosa avrebbe detto se avessero chiamato un altro centro? Inoltre, un playmaker finlandese di nome Petteri Koponen aveva fatto un ottimo allenamento.

Quindi MArc Gasol continuava a cadere. E cadere.

Fino al numero 40.

A quel punto ho pensato che fosse un gioco da ragazzi portare Marc da noi“, ha detto Filippi.

Ma stava per essere deluso.

Sun Yue aveva giocato nel camp pre-draft e lo aveva fatto abbastanza bene“, ci racconta Lester, “e probabilmente, dopo averlo visto più di recente, abbiamo avuto un’impressione più fresca su di lui di quella che avevamo di Marc“. Sun avrebbe trascorso solo una stagione con i Lakers, giocando per un totale di 28 minuti e segnando sei punti, due anni dopo esser stato selezionato. Ma in quel momento, era una scelta naturale per un sistema che aveva sempre preso di mira le grandi guardie che potevano eseguire lo schema Triangolo di Phil Jackson.

Filippi era incredulo e pensava di essersi lasciato scappare Gasol.

Non avrei mai pensato che Marc sarebbe stato lì, alla numero 48“, ha detto.

Si scoprì che Filippi non era l’unico nella franchigia gialloviola con un interesse per Gasol. Jim Buss, secondo figlio del defunto proprietario Dr. Jerry Buss e vicepresidente del player personnel (persona che si occupa dei rapporti con i giocatori), si era già affezionato a Pau Gasol quando mancava ancora un anno per vederlo tra le file Lakers.

Era la linea di sangue“, ci ha detto l’ex scout dei Lakers Chaz Osborne. “Penso che Jim si sia basato principalmente su ciò che ha visto in Pau e su ciò che pensava che Pau sarebbe diventato, e ha pensato che il fratello fosse un affare se fosse stato scelto al secondo turno“.

Presto i Lakers furono di nuovo chiamati a scegliere e Marc Gasol, che dormiva pacificamente dall’altra parte del globo, era in qualche modo ancora disponibile. Poi non più.

Non c’era alcuna contrattazione con i Lakers prima del draft“, ha affermato Rudoy. “È stata una sorpresa per me quando hanno chiamato Marc. Sono certo che anche lui fosse sorpreso“.

DraftExpress ha dato ai Lakers una C per la loro scelta, definendo Marc Gasol un “talento legittimo, anche se leggermente vecchio stampo” che “potrebbe benissimo essere un giocatore di rotazione solido quando i Lakers decideranno di chiamarlo tra un anno o due”.

La storia nell’edizione della mattina seguente del Los Angeles Times, curata dallo scrittore Mike Bresnahan, iniziava così: “La storia mostrerà che i Lakers hanno sicuramente preso un giocatore nel primo round del Draft NBA di giovedì, ma il discorso al loro centro di allenamento era focalizzato su qualcun altro“. Questo non era un riferimento al più giovane dei Gasol, ma a Bryant, che il titolo del giornale ha definito una “stella scontenta”. Si doveva leggere per 20 paragrafi prima di trovare una qualsiasi menzione dello spagnolo. “I Lakers hanno poi preso la guardia cinese di 2.04 metri Sun Yue con il 40° scelta e il centro spagnolo Marc Gasol con la 48°“, continua la storia di Bresnahan. “Gasol, il fratello 22enne dell’attaccante di Memphis Pau Gasol, la scorsa stagione ha registrato 10.8 punti e 5.6 rimbalzi di media con l’Akasvayu Girona in Spagna“.

Quella fu l’ultima volta che il suo nome apparve sul giornale in 218 giorni. Poi, il 2 febbraio 2008, nella parte anteriore della sezione sportiva, il Times pubblicò un titolo di sei colonne: “Una bella acquisizione spagnola“. Anche questo non riguardava Marc Gasol. Suo fratello era un Laker, acquistato per una serie di scelte al draft e alcuni giocatori, tra i quali Crittenton e Kwame Brown. Seppellito nel nono paragrafo di Bresnahan c’era questo trafiletto: “Oltre a Brown, che non ha mai mantenuto la promessa di prima scelta nel draf del 2001, e Crittenton, un rookie che era intrigante a tratti, i Lakers hanno rinunciato a Marc Gasol, uno dei loro preferiti al secondo turno lo scorso anno e che è il fratello minore di Pau“.

Marc Gasol lasciò Los Angeles con il medesimo silenzio del suo arrivo.

Gasol Lausanne
“Un diamante grezzo” ai tempi del liceo

Negli otto mesi in cui Marc Gasol era tecnicamente un Laker, le visite di Filippi a Girona si fecero più frequenti.

Ogni due settimane faceva il check-in“, ha detto Gasol, “ed è sempre stato molto positivo, dicendomi: ‘Sto spingendo affinché tu venga da noi’. E io, ‘Non so davvero se posso farcela”… Da 48° scelta sapevo quali erano le mie possibilità di arrivare nel campionato“.

I Lakers gli hanno mandato una cassa di felpe e magliette della sua taglia, 5XL, ma non le ha mai indossate veramente. L’apparente apatia di Marc Gasol verso l’NBA non smorzò l’entusiasmo di Filippi.

Aveva subito un cambiamento fisico mostruoso. Aveva cambiato la composizione corporea. Era più ordinato e la sua fiducia era schizzata alle stelle“.

Le comunicazioni con l’Europa divennero sempre più frequenti.

Ogni volta che lo vedevo lì quei primi mesi della stagione, ero tipo ‘Ragazzi, questo sarà davvero bravo. Un titolare“, ha proseguito Filippi. “Non ho mai pensato che sarebbe stato un buon titolare fino a quando non l’abbiamo visionato. All’improvviso ha iniziato a somigliare a Sabonis“.


Articoli collegati
Focus NBA

Il Ballo dei Debuttanti: il verdetto

Lettura 3 Minuti
Se la NBA ha già comunicato da qualche giorno le sue decisioni in merito ai riconoscimenti riservati alle matricole, oggi è il…
Focus NCAA

Un anno sui banchi di scuola

Lettura 6 Minuti
E’ passato quasi un mese dalla sirena che ha chiuso la Final Four di New Orleans, quindi è arrivato il tempo di…
Focus NBA

IL Ballo dei Debuttanti

Lettura 4 Minuti
Penultimo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alle matricole. Andiamo a verificare l’andamento delle giovani speranze nell’ultimo mese di Regular Season. IL…