NBA

Anche Leonard, Antetokounmpo e Harden contro l’All-Star Game: le dichiarazioni

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Se De’Aaron Fox è stato il primo ad esporsi in pubblico, è sicuramente sulla scia delle dichiarazioni di LeBron James che altre star hanno deciso di schierarsi apertamente contro il reintegro dell’All-Star Game.

E’ il caso di Kawhi Leonard, Giannis Antetokounmpo e James Harden, che nelle ultime 48 ore non hanno nascosto il loro dissenso nel disputare una partita priva di significati – se non economici, proprio come evidenziato dalla star dei Clippers – in una situazione che presenta ben altre priorità.

“Sappiamo tutti perché lo giochiamo. Ci sono dei soldi sul piatto, c’è l’opportunità di guadagnare di più. Mettiamo i soldi davanti alla salute in questo momento, e la cosa non mi sorprende”

Dalle parole di Leonard traspare un’amara consapevolezza: quella che in fin dei conti tutto ruota attorno al marketing e alle entrate economiche, nonostante l’evento abbia via via perso credibilità e attrattività. Il #2 della franchigia losangelina non ha comunque escluso una sua partecipazione nel caso venisse selezionato e la manifestazione fosse confermata.


Le parole di Antetokounmpo invece, a differenza di quelle del collega sopracitato, seguono molto di più la linea tracciata da LeBron James, con cui il greco sembra concordare in toto. Il due volte MVP pone l’accento sul fatto che i giocatori aspettassero quella pausa per riposarsi un po’ e stare con le proprie famiglie.

“Dobbiamo tutti seguire il ‘grande capo’ (LeBron). Lui dice che non ha alcun entusiasmo ed energia per l’All-Star Game, e io la penso allo stesso modo. In questo momento, non me ne frega davvero nulla dell’All-Star Game. Se ci diranno di andare a giocare ad Atlanta ci andremo. E’ il nostro lavoro e io lo voglio sempre fare al meglio per dare l’esempio. Ma dentro di me so di non avere voglia. Tutto quello che volevo era poter riposare un po’.
Mi sarebbe piaciuto molto di più vedere la mia famiglia. Credo che, come me, ogni giocatore non vedesse l’ora di passare quei 5-7 giorni con la propria famiglia”


La quarta star, dopo James, Leonard e Antetokounmpo, a criticare la scelta della NBA è infine James Harden, nel cui pensiero si fondono sostanzialmente quelli del giocatore dei Clippers e del giocatore dei Bucks. Anche la star dei Nets, come i colleghi, non ha comunque in nessun modo escluso una sua partecipazione all’evento.

“Ci sono tante altre cose da fare in questo momento, mentre stiamo cercando di combattere un virus. So qual è il motivo, ma ho la sensazione che sia stato imposto ai giocatori, quando c’è già un programma pieno di impegni. E’ estenuante giocare così tante partite ogni settimana e speravo che la pausa di inizio marzo fosse un’opportunità per rilassarsi, per stare con le nostre famiglie e allontanarci un attimo dal basket. A questo punto non lo è più”

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