Qualche giorno fa, con i Celtics in crisi (7 sconfitte in 10 partite), Danny Ainge – GM e presidente dei biancoverdi – ha detto la sua su cosa possa servire a Boston per fare un salto di qualità.
“Penso che abbiamo bisogno di affiancare a Brown e Tatum degli scorer. Necessitiamo di talenti più dinamici dalla panchina. Giocatori che non siano semplicemente sottomessi al loro gioco, ma ragazzi in grado di completarlo.
Abbiamo delle discussioni aperte e stiamo cercando di smuovere qualcosa. Ci siamo andati vicini un paio di volte”
I Celtics, dopo un valido inizio di stagione, hanno infatti cominciato ad arrancare, dimostrando difficoltà soprattutto nella metà campo offensiva. Segnali di debolezza che vengono accentuati ogni volta che viene a mancare uno tra Jayson Tatum e Jaylen Brown, ad oggi gli unici due giocatori in grado di produrre 20+ punti di media. Tolti lo #0 e il #7, i biancoverdi contano solo altri due elementi in grado di superare i 10 punti a partita: Kemba Walker e Marcus Smart. Il resto del roster è composto da giocatori di contorno che, solo se in serata di grazia, possono indovinare delle prestazioni particolarmente efficaci.
E’ evidente quindi che serva un qualche cambio di marcia a livello offensivo, in modo da non sovraccaricare continuamente Tatum e Brown di responsabilità. Escluso un altalenante Walker infatti, non ci sono altri giocatori che possano togliere le castagne dal fuoco alla squadra in caso di serate no o assenze dei due principali terminali offensivi.
La trade deadline è fissata per il 25 marzo, quindi non c’è così tanto tempo se si vuole rinforzare la squadra in vista dell’ultima parte di stagione e dei playoff; altrimenti la soluzione potrebbe essere aspettare il mercato estivo dei free agent, rischiando però quindi di “buttare al vento” una stagione.
Ad oggi Boston occupa solo la sesta piazza ad Est, facendo registrare il 21° attacco della lega per punti segnati (110.9) e collocandosi al 13° posto per OffRtg (111.7). Risultati decisamente sottotono per una franchigia che dovrebbe competere per il trono della propria conference.