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Three Point Contest: Curry batte sul filo del rasoio uno stellare Conley

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Doveva essere uno “Stephen Curry contro tutti”, e così è stato. Ma la star dei Warriors ha dovuto sudare più del previsto per ottenere il suo secondo trofeo della competizione, diventando così il settimo giocatore della storia a vincerlo più di una volta (gli altri sei, in ordine storico, sono: Larry Bird, Craig Hodges, Mark Price, Jeff Hornaceck, Predrag Stojakovic e Jason Kapono) nonché il primo a farlo in due edizioni non consecutive.

Un Three Point Contest 2021 che quest’anno hanno visto una novità: oltre infatti ai soliti cinque carrelli nelle classiche posizioni, con uno di essi composto interamente da “moneyball” (ovvero palloni che valgono due punti), sono stati aggiunti un paio di tiri dai 9 metri, le cosiddette “Dew ball” (dal nome dello sponsor, Mountain Dew), dal valore di tre punti. Tempo totale per completare la prova: 1 minuto e 10 secondi.


Il primo turno regala subito grandi sorprese: fuori Jaylen Brown (17 punti), Donovan Mitchell (22) e Zach LaVine (22), con quest’ultimo che doveva essere l’avversario più pericoloso per Curry. Al round finale si presentano invece Jayson Tatum (25), uno strepitoso Mike Conley (28) e uno Stephen Curry da record: con i 31 punti totalizzati nel primo round stabilisce infatti il primato della competizione (“He should shoot with one hand“, “It’s like playing videogame“: queste le frasi provenienti dagli studi di TNT durante la diretta).

Nella finale prima Tatum si auto-elimina dalla sfida per il trofeo infilando appena 17 punti, poi un clamoroso Conley, lasciando tutti a bocca aperta, mette pressione al favorito totalizzando la bellezza di 27 punti (nessuno mai avrebbe pensato che il giocatore dei Jazz, chiamato in emergenza al posto di Booker, potesse timbrare queste performance). Ultimo ad esibirsi è il #35 dei Warriors, il quale, nonostante l’alto punteggio accumulato da Conley, teoricamente non dovrebbe avere particolari problemi a portarsi a casa la sfida. E invece….
Dopo una partenza a rilento (nessun canestro nei primi quattro tiri), Curry è costretto ad inseguire consapevole di avere pochissimi margini d’errore. I due tiri dai 9 metri gli permettono di tenere vive le speranze di successo e di presentarsi all’ultimo carrello, quello sull’angolo destro, giocandosi il tutto peer tutto. I primi due tiri fanno l’amore con la retina e portano il conteggio a 25 punti, il terzo esce e dà una botta di vita ad un Conley che accarezza il successo. Il quarto tiro vale il 26° punto. Non rimane che la moneyball, e sbagliarla significherebbe perdere una finale per la terza volta (dopo il 2016 e il 2019). La star di Golden State però, alla faccia di chi dice che non è clutch (ovviamente si scherza), non trema e infila il tiro che gli regala il secondo trofeo della sua carriera.

Vittoria che ha successivamente dedicato a Klay Thompson.


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