Nella NBA contemporanea è dato di fatto che venga giocato un numero altissimo di possessi. Di conseguenza, in diverse squadre della lega possiamo notare come singoli giocatori riescano a produrre con continuità cifre impressionanti. Un esempio lampante di questi ultimi anni è Russell Westbrook: l’attuale #4 degli Washington Wizards per tre anni di fila ha mantenuto punti, rimbalzi e assist sopra la doppia cifra di media in stagione, ritrovandosi al secondo posto nella classifica all time dei leader per triple-doppie realizzate (157), dietro soltanto alle 181 di Oscar Robertson. Nella top-10 di questa speciale classifica troviamo miti del passato come Magic, Larry Bird, Wilt Chamberlain e Fat Lever, ma già anche superstar odierne come James Harden, Nikola Jokic (rispettivamente all’ottavo e nono posto e destinati a scalare ancora la graduatoria) e poco più indietro la giovane stella dei Mavericks chiamata Luka Doncic, a quota 33 in neanche tre stagioni.
Eppure nella lunga storia della NBA, gli aficionados delle statistiche ben ricordano che in appena quattro occasioni ufficiali è stata realizzata una prestazione numericamente superiore persino alla tripla-doppia, ovvero la quadrupla-doppia, consistente nel mettere a segno in doppia cifra quattro voci statistiche. Andiamo a ricordare questi eventi.
[Piccolo memo prima di proseguire: ciò di cui andiamo a parlare è una semplice curiosità statistica, che ha sì un determinato valore, ma di certo non può essere utilizzata come metro per stabilire il livello di un giocatore (proprio come la tripla-doppia)]
1) Nate Thurmond, 18 ottobre 1974
“Nate The Great” fu il primo a realizzare ufficialmente una quadrupla-doppia: ciò avvenne in una circostanza particolare, ovvero il debutto al Chicago Stadium coi Bulls dopo dodici stagioni in maglia San Francisco/Golden State Warriors.
In quella serata gli avversari erano gli Atlanta Hawks, che riuscirono ad attuare il loro game-plan e costrinsero i Bulls a 26 palle perse. I padroni di casa riuscirono però a recuperare uno scarto di 12 punti costringendo a loro volta gli Hawks a vari errori, portando la partita al supplementare e conquistando il successo alla sirena conclusiva per 120 a 115. L’allora 33enne Thurmond realizzò 22 punti, 14 rimbalzi, 13 assist e 12 stoppate.
“La parte offensiva del gioco era la più lenta a venir fuori, ma quella notte il tiro mi stava accompagnando e ne approfittai. Stoppare è stato più semplice del normale perché si schiantarono contro di me e non hanno sfruttato altre opzioni“, queste le parole dell’Hallo of Famer su quella prestazione.
In effetti, la vera specialità del centro nato ad Akron era la fase difensiva, con rimbalzi e stoppate (rispettivamente 15.0 e 2.1 di media in carriera). Quella notte però, ricorda l’ex compagno ai tempi dei Warriors Clyde Lee, è sembrato volesse ringraziare il calore che gli avevano mostrato i fan dal suo arrivo.
Il compianto #42 di Warriors, Bulls e Cavaliers, morto nel 2016 alla soglia dei 75 anni dopo una battaglia contro la leucemia, è stato 7 volte All-Star, vanta due apparizioni nel miglior quintetto difensivo e la nomination nel miglior quintetto rookie del 1964. Statisticamente, fa parte di un ristretto gruppo di sei giocatori in grado di tenere una media di 20+ rimbalzi in una singola stagione e di 15+ rimbalzi per l’intera carriera.

2) Alvin Robertson, 18 febbraio 1986
Robertson ha realizzato una quadrupla doppia da 20 punti, 11 rimbalzi, 10 assist e 10 rubate con la maglia dei San Antonio Spurs nella vittoria sui Suns per 120-114. Questa forse è la prestazione più interessante e unica fra le quattro elencate: innanzitutto Robertson era una guardia di “soli” 193 centimetri, mentre gli altri tre atleti citati in questa élite (Thurmond, Olajuwon e Robinson) erano dei lunghi oltre i 2 metri abbondanti; in secondo luogo, il classe ’62 ha fatto registrare la doppia cifra in palle recuperate, mentre i colleghi (non di reparto) alla voce stoppate.
Non bisogna dimenticare infatti che l’ex #21 degli “Speroni” era un esperto in questa voce statistica, tanto da metterne a referto almeno una per 105 partite consecutive e da detenere il primato per la media più alta in carriera nella statistica (2.71 rubate a partita). Tra le altre cose ha anche guidato per tre volte la lega per palle rubate (1985-86, 1986-87, 1990-91), toccando il massimo in carriera di 3.7 rubate nella regular season 1985-86, traguardo che gli è valso il premio di Defensive Player of the Year.
Alvin Robertson è stato medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 1984, 4 volte All-Star, 2 volte incluso nel primo quintetto difensivo, ed il primo giocatore ad essere nominato Most Improved Player of the Year (1986). La sua vita fuori dal parquet purtroppo non è stata altrettanto brillante, tanto che spesso è stato accusato di abusi e violenze.
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3) Hakeem Olajuwon, 29 marzo 1990
Uno dei più grandi sportivi di sempre, Hakeem “The Dream”, mise a segno una quadrupla-doppia fatta di 18 punti, 16 rimbalzi, 10 assist e 11 stoppate contro i Milwaukee Bucks. Quella notte il #34 fu implacabile e, curiosità, avvenne contro un altro giocatore presente in questo speciale club: il sopracitato Alvin Robertson.
Olajuwon fu ad un passo dal realizzare un’altra quadrupla doppia qualche settimana prima, il 3 marzo, che lo avrebbe reso l’unico giocatore ad aver centrato per due volte una prestazione del genere. Oggetto della disputa fu un assist, inizialmente assegnato, ma che in seguito gli arbitri non convalidarono. Tale partita finì dunque per il centro di origine nigeriana con 29 punti, 18 rimbalzi, 11 stoppate e 9 assist.
Olajuwon univa la sua imponenza a una clamorosa agilità, fattori che gli permisero di dominare su entrambi i lati del campo lungo la sua carriera: nella propria metà campo la sua velocità e la sua forza gli consentivano di difendere su un ampio range di giocatori, in più aveva una forte propensione sia alla stoppata che alla rubata, tanto da esser l’unico giocatore nella storia della NBA ad aver totalizzato più di 200 stoppate e 200 rubate in una singola stagione (3.09 e 1.75 le rispettive medie in carriera). Non basterebbe elencare tutti i suoi riconoscimenti – tra cui sicuramente i più importanti quelli di MVP della regular season nel ’94 e due volte MVP delle finali (’94 e ’95) – per determinare la grandezza del mitico #34.

4) David Robinson, 17 febbraio 1994
Last but not least, la quadrupla-doppia dell'”Ammiraglio“: 34 punti, 10 rimbalzi, 10 assist e 10 stoppate contro i Detroit Pistons. E’ impressionante la striscia in cui avvenne tale prestazione:
- vs Pacers: 34 punti, 10 rimbalzi, 9 assist
- vs Pistons: 34 punti, 10 rimbalzi, 10 assist, 10 stoppate
- vs Heat: 19 punti, 12 rimbalzi, 7 stoppate
- vs Twolves: 50 punti, 9 rimbalzi, 6 stoppate
- vs Jazz: 25 punti, 16 rimbalzi 9 assist
Robinson con la sua mobilità in post, la velocità e il controllo di palla, era quasi inarrestabile su ambo i lati del campo. In carriera, 987 gare disputate, ha tenuto medie di 21.1 punti, 10.7 rimbalzi, 3.0 stoppate e 2.5 assist. E’ stato il primo tassello per il rilancio dei San Antonio Spurs negli anni ’90, per poi condurre la franchigia ai primi due titoli nel ’99 e nel 2003 – grazie anche al suo “allievo”, tale Tim Duncan.
Fa parte del prestigioso gruppo di coloro che hanno superato i 20.000 punti in carriera e nella ristretta cerchia di coloro che hanno segnato più di 70 punti in una partita (71). Anche per L’Ammiraglio ci sarebbero numerosi riconoscimenti e premi da citare, tra i quali sei medaglie con la nazionale a stelle e strisce.

Queste sono le quattro quadruple-doppie registrate ufficialmente, ma bisogna ricordare che la NBA tiene conto delle palle rubate e delle stoppate solo dalla stagione 1973/1974. Bisogna quindi riflettere sul fatto che queste non siano state le uniche della storia della lega.
Si hanno testimonianze infatti di autentiche leggende come Wilt Chamberlain e Bill Russell che più volte hanno registrato una prestazione del genere (per esempio un riassunto su un giornale di una patita delle Eastern Conference Finals del 1967 parla di una prestazione di Wiltda 24 punti, 32 rimbalzi, 12 assist e 12 stoppate).
Altri otto giocatori (oltre ad Olajuwon) hanno invece letteralmente sfiorato questo traguardo: emblematico il caso di Larry Bird, che il 18 febbraio 1985 realizzò 30 punti, 12 rimbalzi, 10 assist e 9 recuperi, rimanendo in panchina per tutto l’ultimo quarto. Gli venne anche chiesto se volesse rientrare, ma Bird rispose che “non giocava per le statistiche” e che “aveva già fatto abbastanza danni“.
E’ dal 1994 che dunque non si verifica un evento del genere e ad oggi, vista la moderna proliferazione di specialisti difensivi e tiratori, appare molto difficile che si possa ripetere una prestazione di quel livello.
Questo il pensiero di Nate Thurmond: “Una quadrupla-doppia è difficile da realizzare, poiché un giocatore deve essere dominante da entrambi i lati del campo, non essere troppo egoista e stare attento a non commettere troppi falli cercando di stoppare i tiri. Molti sanno segnare, catturare rimbalzi e fare assist, ma pochi sanno veramente difendere“.
Un giocatore simile a tale pensiero potrebbe essere Draymond Green, che nel febbraio 2017 aveva messo insieme 4 punti, 12 rimbalzi, 10 assist e 10 recuperi: buona visione e abilità da assistman, ottimo difensore, un po’ carente a livello realizzativo (aspetto del gioco che non gli compete e che probabilmente manco gli interessa).
Negli ultimi 25 anni, oltre al giocatore dei Warriors, si sono avvicinati alla quadrupla-doppia Andrei Kirilenko (15 punti, 11 rimbalzi, 8 assist e 8 stoppate; 08/03/2006), Ricky Rubio (9 punti, 10 rimbalzi, 12 assist e 8 rubate; 16/12/2015) ed Anthony Davis (36 punti, 14 rimbalzi, 7 assist e 9 stoppate; 15/03/2015).
Passando al basket femminile infine, la prima donna a realizzare una quadrupla-doppia è stata Ann Meyers nel 1978 per le UCLA Bruins, mentre l’ultima Lester Hudson nel 2007.
Sappiamo che le statistiche non sono tutto nel basket, ma l’unicità di queste prestazioni aumenta ancora di più l’alone di grandezza di questi giocatori.