Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Nicolò Melli vorrebbe lasciare New Orleans e starebbe cercando un’alternativa da sfruttare entro la trade deadline.
Il lungo classe ’91 di Reggio Emilia ha sofferto l’arrivo di coach Van Gundy sulla panchina dei Pelicans, venendo messo spesso e volentieri fuori dalle rotazioni: sono infatti appena 21 le apparizioni stagionali, con un minutaggio che sfora di poco i 10 minuti a match. Una situazione in cui è difficile rendere al meglio, e infatti le cifre ne risentono: 2.0 punti, 2.7 rimbalzi e 1.2 assist ad allacciata di scarpe con il 25.9% dal campo e il 19.4% dall’arco.
Durante la scorsa stagione, la sua prima in NBA, Melli sotto l’ala di coach Alvin Gentry aveva un posto fisso nella second unit (17 i minuti a disposizione e ben 60 le partite disputate) e aveva ripagato con valide prestazioni (per un giocatore di rotazione su cui non si hanno particolari aspettative): 6.6 punti, 3.0 rimbalzi e 1.4 assist di media con il 42.1% dal campo e il 33.5% dall’arco. Spazio che gli aveva consentito di sviluppare una certa fiducia e di trovare la giusta armonia con i compagni.
Il buon Nico è comunque solo uno dei molti delusi derivanti dalla gestione di Van Gundy. I Pelicans sono peggiorati rispetto all’anno scorso, soprattutto in fase difensiva, e all’interno della franchigia c’è molta confusione: giocatori utilizzati in sistemi di gioco poco consoni alle loro abilità, sviluppo di giochi poco efficienti, rotazioni ridotte al minimo e spesso rimescolate, squadra senza carattere o identità.
New Orleans ora sta cercando di muoversi sul mercato (sul piatto ha messo sia Lonzo Ball che JJ Redick) per dare una svolta alla propria stagione, ma la sensazione – ad oggi – è quella che il vero cambio andrebbe fatto a livello di head coach.