Marc Gasol non può certo esser contento dell’approdo di Andre Drummond ai Lakers, visto che il centro ex Cavaliers rappresenta una pedina ben più valida sotto le plance (sebbene comunque non goda né del QI cestistico né delle abilità difensive dello spagnolo). Dopo aver rifiutato di commentare la situazione, il classe ’85 è finalmente uscito allo scoperto.
Queste le parole raccolte da ESPN.
“Credo che ci sia un ‘se’, ovvero ‘se’ hanno bisogno di me. Ed è un grande ‘se’. Ora non sono più il piano A. Sono un piano C o D e devo accettarlo perché questo è il mio lavoro. Ed è per questo che si firma, anche se non è mai facile accettare situazioni di questo tipo.
Le cose possono cambiare velocemente in NBA, così come successo per me. Ma rimango fedele a questa squadra. E’ un boccone amaro da mandar giù perché so che alle volte dovrò rimanere fuori dal quintetto o dalle rotazioni. Non è mai facile per un giocatore, perché vuoi giocare e dare il tuo contributo. Soprattutto quando ci si prende un impegno per quel motivo. Ma vedremo”
La seconda parte delle sue affermazioni è riferita alla possibilità di valutare un buyout.
Un paio di notti fa contro Milwaukee, con il debutto di Drummond, Gasol si è ritrovato ad essere il terzo lungo nelle rotazioni dietro all’ex Cavaliers e ad Harrell, giocando appena 5 minuti. La scorsa notte invece, complice l’infortunio del neo acquisto dei gialloviola, contro Sacramento lo spagnolo è tornato a ricoprire il ruolo di centro titolare.
In questa stagione (40 presenze, di cui 39 da titolare) Gasol sta mettendo a referto 4.8 punti, 4.0 rimbalzi, 2.1 assist e 1.2 stoppate di media con il 40.5% dal campo e il 34.7% dall’arco. Ad esclusione di stoppate e percentuale dalla lunga distanza, tutte le altre cifre rappresentano dei career-low, segnati anche da una notevole diminuzione del proprio minutaggio (poco meno di 20 minuti a gara).