Le prestazioni di Stephen Curry tra il 12 e il 14 aprile recitano:
- vs Nuggets: 53 punti, 6 rimbalzi, 4 assist, 14/24 dal campo, 10/18 dall’arco, 15/16 ai liberi
- vs Thunder: 42 punti, 6 rimbalzi, 8 assist, 14/20 dal campo, 11/16 dall’arco, 3/3 ai liberi [in tre quarti, o meglio 29′]
Due prove straordinarie, i cui highlights lasciano a bocca aperta. Ma soprattutto due partite consecutive in cui il #30 dei Golden State Warriors ha scritto le ennesime pagine di storia, accumulando record su record. Proviamo a visionare tutti i numeri di questa storica 72 ore.
Per iniziare, contro Denver il nativo di Akron ha superato Wilt Chamberlain (fermo a quota 17.783 punti) diventando così il miglior realizzatore nella storia dei Golden State Warriors con la bellezza di 17.818 punti in carriera, cifra aggiustata con le due partite disputate tra martedì ed oggi (17.893 ad oggi). Curry diventa anche l’unico giocatore nella storia della NBA ad aver realizzato almeno tre prestazioni da 50+ punti in una singola stagione superata la soglia dei 32 anni (ne aveva segnati 62 il 03/01/2021 e 57 il 06/02/2021), aggiustando anche il primato delle partite da 50+ punti con 10+ triple a bersaglio (7; nessun altro giocatore supera quota 2).
Passando invece a quanto fatto nella sfida contro i Thunder, il prodotto di Davidson è diventato il primo giocatore nella storia della NBA a realizzare 10+ triple in due partite consecutive per due volte nella propria carriera (la prima fu tra il 25 e il 27 febbraio del 2016; James Harden è il solo altro giocatore ad esserci riuscito una volta, tra l’11 e il 13 dicembre del 2019). Chef Curry si è poi insediato al terzo posto per triple segnate in meno di 30′ d’azione, alle spalle solo di Klay Thompson (14) e Donyell Marshall (12). A proposito dell’altro Splash Brother: insieme a Thompson, Steph è il solo giocatore nelle ultime 20 stagioni ad esser riuscito a realizzare 25+ punti e 6+ triple in quarto senza sbagliare un solo tiro (Thompson fece il record di 37 punti in un quarto nel 23 gennaio 2015 tirando 15/15 dal campo e 9/9 dall’arco; Curry nel terzo periodo contro OKC ne ha segnati 25 con un 8/8 dal campo e un 6/6 da tre – si tratta del 30° quarto da 20+ punti della sua carriera, 17 dei quali nel terzo periodo). Infine, quella realizzata contro i Thunder è stata la 44° prestazione da 40+ punti in carriera, piazzandosi quinto tra i giocatori in attività dietro James Harden (101), LeBron James (66), Kevin Durant (56) e Russell Westbrook (49).
Il due volte MVP grazie a queste due prestazioni ha segnato 30+ punti in 8 partite consecutive, career-high ulteriormente aggiustato dalla sfida contro i Cavaliers di giovedì (ad oggi quindi il totale è di 9 match di fila, nonché di 201 in carriera). Si tratta del primo giocatore dei Warriors a realizzare una striscia così lunga dalla stagione 1966-1967, quando a riuscirci fu Rick Barry.
Se si va poi ad unire, a quelle contro Nuggets e Thunder, la sfida con i Rockets dello scorso sabato (in cui ha realizzato 8 delle 15 triple tentate), Curry ha segnato un totale di 29 triple nell’arco delle tre partite considerate: è il massimo mai registrato in una finestra temporale del genere. Per non farsi mancare nulla, il #30 deteneva anche i record precedenti, piazzandosi al secondo e al terzo posto rispettivamente con 28 e 27 triple totali.
A chiudere troviamo il perfezionamento del primato delle partite con 10+ triple realizzate: dopo le due sfide considerate infatti, Steph sale a quota 19 (il primo inseguitore è, stranamente, Klay Thompson a quota 5).
P.S. Curry in questa stagione (48 match disputati) sta viaggiando a 31.7 punti (career-high), 5.5 rimbalzi (career-high), 5.9 assist e 1.3 rubate di media, tirando con il 48.9% dal campo, il 42.2% dall’arco (su 11.8 tentativi) e il 92.7% ai liberi (career-high se non consideriamo la scorsa stagione, in cui ha disputato appena 5 partite).