La NBA ha comunicato ufficialmente di aver rifilato una multa di 50.000 dollari a Kevin Porter Jr. per aver infranto i protocolli sanitari previsti dalle lega.
Il giocatore degli Houston Rockets era infatti uno degli elementi della franchigia texana andati in gita in uno strip club di Miami durante la trasferta per la sfida contro gli Heat dello scorso 20 aprile (Porter Jr. ha infatti poi saltato tre partite per le politiche di contact tracing). Occasione in cui è avvenuta l’aggressione ad un altro giocatore dei Rockets, Sterling Brown, il quale ha ricevuto una bottigliata in testa.
Il prodotto di USC è approdato in Texas lo scorso gennaio via trade dai Cleveland Cavaliers. La franchigia dell’Ohio si è infatti voluta sbarazzare del giocatore (che con i Cavs quest’anno non ha giocato alcuna parttia) dopo diversi problemi comportamentali dello stesso, culminati con una lite in spogliatoio che ha visto coinvolti anche coach Bickerstaff e il GM Altman. Dopo averlo inizialmente spedito nella G League, i Rockets lo hanno richiamato in prima squadra per dargli il ruolo di playmaker titolare: Porter Jr. sta ripagando la fiducia (22 partite, 19 nello starting five) con 15.2 punti, 3.8 rimbalzi e 6.2 assist di media (tutti career-high), tirando con il 41.1% dal campo e il 28.7% dall’arco.