NBA Recap

Westbrook macina record, altro Curry show, i Lakers superano Denver

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Il riassunto degli episodi principali della notte NBA: dall’ennesimo record di Russell Westbrook al ritorno alla vittoria dei Lakers, passando per l’ennesimo show di Curry. Come al solito, in chiusura due note a margine.


Altro giro, altra tripla-doppia, altro record

Washington supera Indiana nello scontro diretto per la corsa al 9° posto ad Est, e già di per sé, visto l’inizio di stagione dei capitolini, questa è una notizia di rilievo. Il protagonista assoluto, che ruba la scena a tutto il resto del contesto, è però Russell Westbrook, che alla sirena finale registra l’ennesima tripla-doppia a cui fa seguito l’ennesimo record.
L’ex Thunder piazza a referto 14 punti, 21 rimbalzi e 24 assist e c’è solo l’imbarazzo della scelta da dove cominciare a trattare questi numeri. In primis arriva il career-high per rimbalzi ed assist, in secondo luogo viene pareggiato il record di assist della franchigia capitolina (stabilito da Kevin Porter nel 1980). Proseguendo con la lista, Russ diventa il primo giocatore della storia della NBA a far registrare più di una tripla-doppia da 20+ rimbalzi e 20+ assist (Wilt Chamberlain si è fermato a quota uno) e si posiziona al primo posto nella classifica delle triple-doppie da 20+ assist (5 con quella di stanotte, scavalcando Magic Johnson e Rajon Rondo che sono fermi a quota 4).
Ricordiamo inoltre che Westbrook, grazie a quella piazzata nella notte, si trova a -4 triple-doppie dal record assoluto di Oscar Robertoson. Alla fine della stagione regolare mancano 7 partite e visto il trend…


Curry ancora a 40, con Green in tripla-doppia Golden State non perde

I Warriors nella notte domano senza problemi i Pelicans e si portano, grazie alla sconfitta rimediata da Memphis, momentaneamente all’ottavo posto della Western Conference. La settima piazza pare un po’ troppo distante, quindi Golden State dovrà cercare di rimanere davanti a Grizzlies e Spurs per entrare nel play-in con la miglior posizione possibile.
Un successo quello su NOLA arrivato principalmente grazie al solito Stephen Curry, che chiude la sua gara con 41 punti (14/26 dal campo, 8/18 dall’arco), 4 rimbalzi e 8 assist: per il #30 si tratta della 9° prestazione da 40+ punti e della 10° prova da 8+ triple a bersaglio in stagione.
Oltre a Curry però, a brillare è anche il solito tuttofare Draymond Green, che chiude con 10 punti, 13 rimbalzi, 15 assist, 3 rubate e 2 stoppate: si tratta della 29° tripla-doppia in carriera, con i Warriors che in queste occasioni hanno perso solo una partita (record di 28-1, il migliore di sempre per un giocatore con minimo 10 triple-doppie).


Lakers vincenti anche senza James, ma…

Come risultato di squadra sorprende invece il successo dei Los Angeles Lakers, privi di LeBron James e Dennis Schroder, sui Denver Nuggets. I gialloviola venivano infatti da un periodo tutt’altro che positivo, mentre la franchigia del Colorado ultimamente ha espresso grande solidità, dimostrando il perché del suo terzo posto ad Ovest.
Partita molto fisica e caratterizzata da svariati errori e palle perse, con alcuni veri e propri punti morti e due squadre che sostanzialmente hanno sempre viaggiato punto a punto. Ad impattare sono sicuramente le difese, con le fasi offensive di Lakers e Nuggets che faticano a trovare comode soluzioni con costanza, anche se – va detto – parte della responsabilità è in mano anche degli attacchi poco dinamici, come se entrambe le squadre sembrassero stanche fin dal primo periodo. Nel finale, con qualche fischio arbitrale dubbio, Jokic e soci provano a recuperare uno svantaggio vicino alla doppia cifra, ma il canestro (decisamente aiutato dalla buona sorte) di Hoton-Tucker sigla il +4 per i gialloviola a 15″ dalla conclusione e chiude il match.
Un successo molto importante per la truppa di coach Vogel, sia per la classifica che per il morale, ma che non mette ancora in luce dei Lakers in formato playoff: i troppi errori in fase offensiva, e alcuni vari svarioni in quella difensiva, contro una squadra più in serata dei Nuggets sarebbero infatti costati sicuramente la partita. Sicuramente il rientro di James e Schroder rialzerà il livello della compagine losangelina.

Ottima prova per un Anthony Davis (25 punti, 7 rimbalzi, 3 stoppate, 9/19 al tiro) che torna a macinare gioco, supportato in generale da una squadra che comunque ha dimostrato varie note positive rispetto ai giorni scorsi, di cui la principale è sicuramente l’aggressività.
Agli ospiti invece non bastano i 32 di Jokic, i 19 di un Porter Jr che si accende solo nella seconda metà di gara, e la gran prova di un Campazzo da 8 punti, 4 rimbalzi, 8 assist e 5 rubate. Denver non riesce infatti a sfruttare gli errori dei propri avversari e le palle rubate per incidere e provare a fuggire, sembrano per alcuni tratti quasi boccheggiante.


Note a margine

Atlanta frena la striscia di vittorie consecutive di Portland, ma Carmelo Anthony gioisce lo stesso: Melo, grazie ai 14 punti realizzati, nella notte supera Elvin Hayes e va ad occupare la 10° posizione nella classifica all-time dei migliori realizzatori con la bellezza di 27.318 punti. Si tratta ad oggi dell’unico elemento della top-10 senza un anello o un premio di MVP.

New York e la sopracitata Atlanta proseguono il proprio cammino ai piani alti della Eastern Conference. I Knicks passano anche a Memphis e ottengono la 12° vittoria negli ultimi 13 incontri, mantenendosi in maniera salda al terzo posto; gli Hawks invece superano tra le mura amiche i Blazers e infilano il 13° successo nelle ultime 19 partite, rimanendo in scia dei newyorkesi al quarto seed. Se entrambe le squadre non subiranno cali da qui a fine regular season, New York e Atlanta si affronteranno al primo turno dei playoff.

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