NBA Recap

Westbrook raggiunge Robertson, Brooklyn supera Denver

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Appuntamento quotidiano con il riassunto dei principali fatti della NBA: Russell Westbrook pareggia il record di Oscar Robertson, i Nets tornano al successo superando i Nuggets, mentre Curry risponde a Beal nella corsa al titolo di miglior realizzatore. In chiusura le consuete note a margine.


Westbrook agguanta Robertson

Si sapeva che era solo questione di ore prima che venisse raggiunto l’appuntamento con la storia. Nella notte Russell Westbrook infila la sua tripla-doppia n°181 in carriera e raggiunge così il record all-time di Oscar Robertson (con Russ che, va evidenziato, ha giocato 100 partite in meno dell’Hall of Famer), e avrà ora ben quattro partite a disposizione per poterlo superare entro la fine di questa stagione (e saremmo stupiti se non ce la facesse).
La prova da 33 punti, 19 rimbalzi e 15 assist realizzata contro i Pacers ha però anche un altro valore: Westbrook diventa infatti l’ottavo giocatore della storia NBA (dopo Oscar Robertson, Wilt Chamberlain, Magic Johnson, Larry Bird, JAmes Harden, Nikola Jokic e Luka Doncic) a chiudere un match con 30+ punti, 15+ rimbalzi e 15+ assist, con Wilt Chamberlain che è stato l’unico giocatore in grado di mettere in piedi cifre pari o superiori a quelle dell’ex Thunder (35 punti, 24 rimbalzi e 15 assist nel febbraio del 1968). Russ è diventato inoltre il primo giocatore a realizzare due prestazioni consecutive da 15+ rimbalzi e 15+ assist e il primo Wizard a totalizzare quattro match di fila da 15+ assist (l’ultimo a riuscirci nella NBA è stato Rajon Rondo nel 2016).


I Nets tornano a sorridere

Dopo una “preoccupante” striscia di quattro sconfitte di fila, i Nets tornano finalmente a sorridere e lo fanno grazie ad un buon successo contro i Denver Nuggets. Una vittoria sofferta, arrivata al termine di 48′ quasi sempre all’inseguimento degli avversari, ma che ridà sicuramente morale in vista delle ultime partite e permette alla truppa di coach Steve Nash di continuare a lottare per il secondo posto (ormai Phila è praticamente sicura del primo seed).
I protagonisti tra le fila dei newyorkesi non potevano che essere Durant (33 punti, 11 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 2 stoppate, 9/14 al tiro) e Irving (31 punti, 4 assist, 11/17 al tiro), duo spalleggiato da un ottimo Griffin (20 punti, 8/10 al tiro) e un positivo Green in uscita dalla panca (15 punti, 5/8 al tiro).
Ai Nuggets non bastano invece i 29 punti di Jokic (conditi da 7 rimbalzi e 6 assist) e i 28 di Porter Jr, supportati alla grande da un Campazzo sempre più incisivo (19 punti, 5 assist e 3 rubate). Denver che nell’ultimo minuto spreca più di un’occasione per tornare in vantaggio, lamentando qualche fallo non fischiato.


Beal chiama, Curry risponde

Sono solo due i giocatori che in questa stagione, ad oggi, sono riusciti ad accumulare 30+ punti di media: Stephen Curry e Bradley Beal, con entrambi che tra l’altro sforano quota 31. Curry e Beal che quindi si stanno danno battaglia per il titolo di miglior realizzatore della regular season 2020-2021.
Dopo aver condotto la classifica marcatori per almeno metà stagione, la star dei Wizards ha subito il sorpasso del trascinatore dei Warriors, il quale, possiamo dirlo con certezza, sarebbe uno dei favoriti al premio di MVP se Golden State fosse stata piazzata meglio in classifica. Nella notte il buon Bradley ha provato a rifarsi sotto con una grandissima prestazione da 50 punti (19/31 dal campo, 3/7 dall’arco, 9/11 ai liberi), ma il #30 di San Francisco ha trovato una pronta risposta da 49 punti (14/26 dal campo, 11/21 dall’arco, 10/10 ai liberi) in soli tre quarti di gioco.
Curry mantiene quindi il comando con 31.9 punti a partita, con Beal ad inseguire a quota 31.4 cucuzze a match: un vantaggio di 0.5 lunghezze che Steph dovrà cercare di difendere nell’arco delle ultime quattro uscite stagionali, provando così ad incassare quello che sarebbe il suo secondo titolo (dopo quello del 2016). Quattro match in cui Real Deal dovrà invece costruire delle grandissime prestazioni per tentare di portarsi a casa la sua prima corona di miglior realizzatore.


Note a margine

Abbiamo parlato delle prestazioni di Russell Westbrook e Bradley Beal senza citare un contesto che appare tanto importante quanto i numeri messi in piedi dalle due star. Washington infatti nella notte si porta a casa dopo un overtime il combattutissimo match contro gli Indiana Pacers (alla franchigia di Indianapolis non bastano la doppia-doppia di LeVert da 35 punti e 14 rimbalzi, condita da 8 assist, e la tripla-doppia di Sabonis, con 30 punti, 13 rimbalzi e 13 assist), arrivando così a superarli in classifica. I capitolini, grazie infatti ai 15 successi ottenuti nelle ultime 19 partite, hanno effettuato una clamorosa risalita dall’ultimo posto della Eastern Conference, arrampicandosi fino alla conquista del nono seed (ad una partita e mezzo di distanza dall’ottavo slot occupato dagli Hornets).

Philadelphia nella notte supera agevolmente i Pistons e mette una grossa ipoteca sul primo posto ad Est. A quattro match dalla conclusione della regular season infatti, Embiid e soci si trovano ad avere tre partite di vantaggio sul secondo posto (attualmente occupato dai Nets) e il calendario dei 76ers non pare particolarmente impegnativo. Coach Rivers riporterebbe così il titolo di Eastern Conference Champions in Pennsylvania a 20 anni dall’ultima volta.

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