Focus WNBA

25 anni di WNBA

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La venticinquesima stagione della WNBA si è aperta in modo esplosivo tra buzzer-beaters, prime apparizioni e aggiustamenti in tempo di covid.

Quest’anno si festeggia un quarto di secolo dalla fondazione della lega e la commissioner Cathy Engelbert ha voluto spiegare le novità di questa stagione un po’ speciale sotto diversi punti di vista. Per prima cosa le partite di regular season saranno 32, 10 in più rispetto alla scorsa stagione nella Wubble (WNBA Bubble di Orlando, sistema ricalcante quello della NBA), ma comunque meno rispetto alla classica stagione regolare da 36 match: questa decisione è stata presa anche in previsione della pausa per l’Olimpiade di Tokyo 2021, che si terrà dal 5 luglio all’11 agosto e in cui saranno impegnate diverse atlete.

Un’altra novità importante sono le nuove uniformi per le 12 squadre (che analizzeremo in un prossimo articolo). Nike ha rivelato tre nuove divise per ogni franchigia: una per giocare in casa (Heroine edition), una per le trasferte (Explorer edition) e infine una terza, attesissima opzione, la Rebel edition. Una gamma di divise che sottolinea l’importanza dell’impegno sociale che queste atlete hanno dimostrato durante tutta la passata stagione e anche nella offseason: nella bolla di Orlando abbiamo potuto assistere infatti ad una vera e propria rassegna di gesti volti a supportare e promuovere i diritti delle minoranze, le battaglie delle donne per ottenere ciò che spetta loro e l’impegno nell’amare e sostenere il prossimo, il più debole, con un livello di umanità e rispetto ammirevoli. Per rafforzare il messaggio di uguaglianza e resilienza che tutte le giocatrici hanno deciso di portare avanti, sono state create queste canotte speciali, con l’obbiettivo di dar vita anche a un simbolo di rappresentanza e appartenenza che va ad unirsi alla iconica felpa arancione, trend che ha spopolato trasversalmente anche sulla sponda NBA (e tra le celebrità) nelle ultime due stagioni.

Un’ultima chicca per questa stagione che ci ha ormai aperto le porte è il nuovo pallone: per la prima volta in venticinque anni infatti non sarà più la Spalding ma la Wilson a fornire le sfere a spicchi, con le donne che saranno quindi in pole position nel provare i prodotti del nuovo sponsor tecnico, anticipando di un anno i colleghi della NBA (che passeranno alla Wilson dalla prossima stagione).

Kobe Bryant, grande sostenitore del basket femminile, indossa l’iconica felpa arancione della WNBA

Per quanto riguarda le favorite di questa stagione, è difficile fare pronostici. Le Seattle Storm, campionesse in carica, sono più che mai agguerrite per difendere il titolo conquistato a settembre: sebbene infatti abbiano scambiato alcune personalità rilevanti durante la free agency e il mercato della offseason (su tutte Alysha Clark, miglior tiratrice e All-Defensive First team nella stagione 2020, Sami Whitcomb e Natasha Howard), sono arrivati anche dei buoni acquisti, tra cui Candace Dupree, veterana della lega e vincitrice di un titolo nel 2014 con Phoenix, e Katie Lou Samuelson, reduce dalla vittoria nella Liga spagnola e dal terzo posto in Euroleague Women con la sua Avenida. Unite al nucleo storico della squadra costituito da Jordin Canada, Jewell Lloyd, la superstar Breanna Stewart (MVP delle finali dello scorso anno) e la power house Sue Bird, leader indiscussa, possiamo aspettarci grandi cose da questa squadra, e, perché no, magari un bel back-to-back.


Il ranking delle favorite

I team rankings pubblicati dal sito ufficiale riportano una situazione per certi versi simile alla scorsa stagione, ma le differenze sono notevoli. Le Chicago Sky si piazzano al primo posto, anche grazie alla clamorosa mossa di mercato che ha portato Candace Parker nella East Coast: la superstar nativa dell’Illinois sarà supportata dal duo formato da Courtney Vandersloot e Allie Quigley, veterane della squadra, e dall’energia di una ritrovata Diamond DeShields, minata dagli infortuni nella scorsa stagione.

Al secondo post ci sono le Las Vegas Aces. Finaliste per il titolo ad Orlando, cercheranno sicuramente la rivincita in questa nuova stagione: l’MVP in carica A’ja Wilson, insieme alle compagne Liz Cambage e Chelsea Gray, faranno di tutto per portare il primo titolo in Nevada e riscattare l’occasione persa nel 2020.

Minnesota si ritrova terza nel ranking di inizio stagione e, devo dire, forse con un po’ di sorpresa: è stata una offseason movimentata per le Lynx, con molti scambi e aggiustamenti intorno alle nuove reclute e al nucleo storico, ma sarà una compagnie interessante da osservare nel corso di questa estate.

In quarta posizione ci sono le campionesse in carica di Seattle. Come accennato qualche riga più su, saranno una squadra da tenere d’occhio e non bisogne lasciarsi condizionare dall’assenza nella top-3 del ranking: con tutto il talento che hanno a disposizione, Stewie (Breanna Stewart) e compagne ne faranno vedere delle belle.

Le Seattle Storm festeggiano il titolo del 2020

Subito sotto, al quinto posto, troviamo le Washington Mystics, forti del ritorno di Elena Delle Donne. La nativa di Wilmington aveva richiesto di non prendere parte alla scorsa stagione per motivi di salute, scatenando non poche polemiche: la giocatrice è affetta dalla malattia di Lyme, una condizione che indebolisce il sistema immunitario, ma la lega non ha voluto concederle l’esonero dalla stagione 2020 seppure l’esistenza di questo problema di salute fosse comprovata e certificata. Mystics che cercheranno di riscattare un’esperienza nella Wubble poco soddisfacente e al di sotto delle aspettative, complici i molteplici infortuni e le numerose assenze.

Connecticut, sesta classificata in questo ranking, si dovrà fidare delle mani esperte e collaudate di Dewanna Bonner e Jonquel Jones, considerando che hanno perso Alyssa Thomas per un infortunio al tendine d’Achille durante la stagione oltre oceano. Vedremo cosa architetteranno le due veterane che, per ora, hanno avuto un inizio di stagione più che promettente.

Ad aprire la parte inferiore della classifica con il settimo posto troviamo Phoenix. Le Mercury hanno rinnovato il terzetto di grandi nomi su cui avevano puntato anche la scorsa stagione: Diana Taurasi, Brittney Griner e Skylar Diggins-Smith. Un prezioso insieme di tecnica ed esperienza, ma saranno abbastanza per affrontare le nuove squadre dall’assetto più omogeneo e competitivo?

Los Angeles, orfana di Candace Parker, si piazza in ottava posizione e si vede costretta a voltare pagina ed iniziare un nuovo capitolo della sua storia. Le sorelle Ogwumike e Kristi Toliver si trovano così a dover maneggiare una bella patata bollente: riusciranno a dare il via ad una nuova era allo Staples Center?

Tra la nona e la dodicesima posizione troviamo squadre ancora in via di assestamento. New York (#9) si è data da fare nel mercato invernale “rubando” due ottimi nomi a Seattle (Sami Withcomb e Natasha Howard, reduce da uno scudetto freschissimo vinto con la Reyer Venezia appena 48 ore fa), in più ha recuperato Sabrina Ionescu e ha ottenuto delle buone scelte al draft. Probabilmente la nona posizione non rispecchia il vero potenziale di questa squadra e potremmo restare piacevolmente sorpresi dai risultati della squadra della Grande Mela.
Atlanta (#10), Dallas (#11) e Indiana (#12) sembrano essere le più impreparate in questo inizio di stagione: sono tutte squadre molto giovani ed inesperte, con poche mosse di mercato e con qualche buon elemento. In questi contesti sicuramente ci sarà molto spazio per le giovani con pochi anni di esperienza e per le rookie che avranno occasione di mettersi in mostra e di guadagnarsi ufficialmente un posto nella lega.


Tamika Catchings nella Hall of Fame

Questo inizio di stagione della WNBA è stato accompagnato dall’induzione nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame di una delle giocatrici più influenti della storia del basket femminile americano: Tamika Catchings. Vincitrice di 4 ori olimpici, 2 ori e un bronzo mondiali, un titolo WNBA (Indiana Fevers, 2012) e uno NCAA (University of Tennessee, 1998), è stata l’unica giocatrice nella storia a mettere a segno una quintupla-doppia (cinque voci statistiche in doppia cifra): durante una gara collegiale nel 1997 mise a referto 25 punti, 18 rimbalzi, 11 assists, 10 recuperi e 10 stoppate. Grande amica di Kobe Bryant (fin da quando erano bambini e venivano in vacanza insieme in Italia, con entrambi i loro padri che hanno giocato in Serie A), anche lui membro della classe del 2020 e grandissimo sostenitore del basket femminile, Tamika è stata un pilastro della storia di questo sport e le è stato meritatamente assegnato il posto che merita nella sua storia.

Tamika Catchings mentre tiene il suo discorso per l’introduzione nella Hall of Fame

Oltre alla Catchings, sono parte della classe di inductees del 2020 anche due allenatrici: Kim Mulkey, ex-giocatrice e allenatrice di Baylor University nell’ultima stagione, e Barbara Stevens, head coach della Bentley University. Entrambe sono pioniere in un campo che è ancora dominato principalmente da uomini e si sono fatte strada dimostrando il loro talento e la loro intelligenza nel leggere le situazioni di gioco e adattare la propria tattica per far funzionare al meglio le loro squadre.



Se questa piccola sintesi sulla 25° stagione della WNBA vi ha incuriosito, sappiate che la lega ha deciso di trasmettere le sue partite sulle piattaforme social di Facebook e Twitter: è sufficiente recarsi sulle rispettive pagine ufficiali della WNBA per poter vedere le gare sia in diretta che in differita, oltre a molti altri video di highlights e interviste esclusive.




Articolo a cura di Elena Orvieto

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