NBA Recap

I verdetti (e i record) dell’ultima giornata di regular season

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Tra la serata di ieri e la notte è andata in scena l’ultima giornata della regular season NBA, con tutte le franchigie che sono scese in campo. In palio c’erano diversi obiettivi, dalla vittoria della Western Conference alla definizione degli scontri del play-in, passando per la definizione di alcune posizioni chiave in vista della postseason. Notte che, oltre ad emettere verdetti, sancisce anche una serie di record.


La classifica finale delle due conference

Se i 76ers erano già certi del primo seed ad Est, i Nets con la vittoria sui Cavaliers rimediata nella notte hanno messo in cassaforte il secondo posto, considerata anche la sconfitta rimediata dai Bucks contro Chicago. Milwaukee occupa così il terzo slot, seguita da dei sorprendenti New York Knicks (che chiudono la top-4, ovvero le squadre con il fattore campo a favore) che si sono assicurati il quarto seed con la vittoria sui Celtics, dagli Hawks e dagli Heat. Andranno invece al play-in Boston (da settima), Washington (da ottava; clamorosa la rimonta effettuata dai capitolini, che a gennaio erano ultimi), Indiana (nona) e Charlotte (decima).

Ad Ovest invece i Jazz si portano a casa il primo posto grazie alla larga vittoria sui Kings, con Phoenix che fino all’ultimo ha provato a rubare il seed a Utah (ieri sera successo in rimonta, e nel finale, sugli Spurs). I Nuggets (terzi) non scendono praticamente in campo contro Portland, ma i Clippers giocano d’astuzia: con la sconfitta rimediata contro OKC rimangono infatti al quarto posto, evitando così un possibile incrocio con i Lakers fino alle finali di conference. Il quinto slot va ai Mavericks, già certi del proprio piazzamento con un turno di anticipo, mentre al sesto posto troviamo i Blazers. Il play-in della Western Conference vedrà impegnati Lakers (settimi), Warriors (ottavi; slot guadagnato con la vittoria su Memphis), Grizzlies (noni) e Spurs (decimi).

Al momento le serie definite sono Bucks-Heat e Knicks-Hawks ad Est, Nuggets-Blazers e Clippers-Mavericks ad Ovest. Quattro serie decisamente interessanti, con un paio di rivincite degli scorsi playoff (Milwaukee cercherà vendetta contro Miami, così come Dallas su Leonard e soci) e lo scontro diretto tra le due grandi sorprese di questa stagione: New York e Atlanta. Per quanto riguarda i play-in invece, da segnalare è sicuramente il match tra Lakers e Warriors, che mercoledì notte si giocheranno il settimo posto ad Ovest (e quindi il confronto con i Suns).


Numeri storici

Come anticipato, al di là dei verdetti per la classifica finale delle due conference, l’ultima giornata, da chiusura stagionale, ha anche registrato una serie di statistiche che andranno ad aggiornare il libro dei record.

  • Stephen Curry chiude la sua stagione con 32.0 di media (nuovo record di franchigia), arrivando così ad ottenere per la seconda volta in carriera il titolo di miglior realizzatore: il #30 e un certo Michael Jordan sono gli unici giocatori ad aver vinto la classifica marcatori superati i 33 anni. Curry è diventato inoltre il quarto giocatore di sempre a vantare almeno due anelli, due MVP e due titoli di miglior realizzatore (dopo Kareem-Abdul Jabbar, Michael Jordan e Wilt Chamberlain).
    Ma la stagione da urlo di Curry vanta anche altre cifre storiche: per la quarta volta supera quota 300 triple segnate in una stagione (337 quest’anno, leader NBA), realizza un record NBA di 5.3 triple a partita (il precedente, 5.1, era sempre suo) e infila 7 partite con almeno 10 triple a bersaglio (record; nella storia della NBA Steph vanta ora 22 gare da 10+ triple, con il primo inseguitore, Klay Thompson, fermo a quota 5). Nella notte contro Memphis si è preso 22 triple, suo record personale, nonché terzo valore più alto di sempre.
  • L’altro giocatore che, insieme a Curry, è un po’ il simbolo di questa stagione è Russell Westbrook. Brodie, dopo aver esser diventato il nuovo leader all-time per triple-doppie (184 con quella di stanotte) e aver stabilito nuovi record nella categoria, è diventato il secondo giocatore di sempre (dopo Oscar Roberston) a chiudere una stagione con 11+ rimbalzi e 11+ assist di media. Russ, inoltre, totalizza per la quarta volta in carriera una tripla-doppia di media (22.2 punti, 11.5 rimbalzi e 11.7 assist, leader NBA in quest’ultima statistica).
  • Kyrie Irving (50.6% dal campo, 40.2% dall’arco, 92.2% ai liberi) il nono giocatore della storia della NBA ad entrare nell’elitario club dei 50/40/90, dopo Larry Bird (x2), Mark Price, Reggie Miller, Steve Nash (x4), Kevin Durant, Stephen Curry e Malcolm Brogdon). Irving è inoltre il quarto giocatore di sempre a chiudere una stagione con 25+ punti di media con almeno il 50% dal campo, il 40% dall’arco e il 90% ai liberi (dopo Stephen Curry, Kevin Durant e Larry Bird).
  • Tony Snell è il primo giocatore della storia della NBA a chiudere una stagione con almeno il 50% dal campo (51.5%), il 50% dall’arco (56.9%) e il 100% ai liberi (minimo 100 tentativi per categoria).
  • LeBron james chiude per la 17° volta in carriera una stagione con 25+ punti di media: tutte consecutive dopo il suo anno da rookie (20.9).
  • Michael Porter Jr. è stato protagonista della seconda stagione più efficiente della storia della NBA (minimo 19 punti di media), con il 64.6% di eFG% (il primo Wilt Chamberlain con 68.3%).
  • Cole Anthony nella notte ha messo a referto 37 punti: si tratta della miglior realizzazione per un rookie dei Magic dopo quella stampata da Shaquille O’Neal (46 cucuzze).
  • Julius Randle è il primo giocatore della storia dei Knicks a chiudere una stagione con 20+ punti (24.1), 10+ rimbalzi (10.2) e 5+ assist (6.0) di media.
  • Gli Utah Jazz chiudono con il migliore record di tutta la NBA (52-20) per la prima volta nella propria storia e diventano anche la prima franchigia della storia della NBA a realizzare 10+ triple in ogni singola partita.
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