Se la partita andata in scena nella notte tra Lakers e Warriors rappresenta un antipasto dei playoff, allora ne vedremo delle belle. Le due franchigie danno infatti vita al match più bello della storia del play-in, con i gialloviola che dopo 48′ di battaglia riescono ad imporsi grazie alla tripla da nove metri di James ed ottenere così il settimo seed ad Ovest.
Losangelini che quindi si assicurano un posto ai playoff e lo scontro con i Phoenix Suns, mentre Golden State dovrà conquistare l’ultimo seed rimasto nella gara decisiva contro i Memphis Grizzlies (che hanno superato all’ultimo respiro San Antonio), in quello che sarà il rematch dell’ultima giornata di regular season.
La partita
Come preventivabile, i Lakers cercano subito di far isolare Curry (sempre marcato stretto e raddoppiato), in modo da caricare di responsabilità i suoi compagni. Tattica che inizialmente non funziona, con i Warriors che superata la metà della prima frazione conducono 15-4. La partita è molto fisica e Golden State mette in campo una grandissima difesa, soprattutto su Anthony Davis. I padroni di casa non lasciano comunque fuggire i propri avversari, ricucendo fino al -1 grazie soprattutto alla nuova energia portata in campo da Caruso. Finale di primo periodo che vede tornare protagonisti gli ospiti, i quali in due giri d’orologio infilano un parziale di 8-3 che frutta un +6.
Nella seconda frazione i losangelini non trovano gli spunti per una reazione, e allora gli uomini di coach Steve Kerr prendono coraggio e proseguono nella propria azione all’interno di un match che alterna momenti con svariati errori a serie di possessi caratterizzati da botta e risposta. Curry e Poole puniscono a più riprese la difesa avversaria, con il #30 che infila anche una bellissima tripla in step back in chiusura di periodo: i Warriors alla pausa lunga conducono per 55-42.
Prima metà di gara sostanzialmente controllata da Golden State, che ha fatto leva su una grande aggressività difensiva (alle volte graziata da mancati fischi) e su un buon gioco di squadra in fase offensiva. Nei primi 20′ minuti James (1/7), Davis (2/12) e Schroder (1/9) totalizzano appena 13 punti con un orrendo 4/28 dal campo (0/8 dall’arco).
Nella ripresa le cose cambiano. Curry e soci buttano via di tutto in attacco e in difesa commettono diverse leggerezze, consentendo ai Lakers di tornare in partita nel giro di tre minuti (56-57). A cavallo della metà della terza frazione, con i gialloviola che mancano l’appuntamento con il bersaglio, le giocate di Bazemore, Looney e Curry rilanciano l’azione di una Golden State che torna addirittura sul +12 (60-72). La franchigia di San Francisco ha tuttavia un altro piccolo blackout e allora James e soci ne approfittano per tornare sotto: le triple del #23 e di Kuzma, le schiacciate di Davis e il layup di Caruso portano gli uomini di coach Vogel sul -2 all’alba degli ultimi 12′ di gioco.
Ultimo periodo tutto da vivere. I beniamini dello Staples Center provano a portare l’inerzia dalla propria parte dando seguito all’azione di fine terza frazione, con Kuzma e James che portano i compagni sul +7 (87-80). Curry però non ci sta a veder scivolare via la partita e con cinque punti di fila tiene i Warriors incollati agli avversari. Partita che si sviluppa punto a punto con svariati botta e risposta (in mezzo a diversi errori), in un clima ricco di tensione e caratterizzato da alta intensità difensiva. Sono ancora Curry e Poole a portare Golden Stare sul +3 a tre giri d’orologio dalla conclusione, ma qualche regalo consente a James e soci di impattare il punteggio sul 98-98 dopo un solo minuto (Chosen One che viene anche colpito in faccia da Green durante una penetrazione). Davis schiaccia, Curry risponde dalla lunetta, poi, a 58″ dalla sirena finale arriva la giocata decisiva: i Lakers non riescono a costruire un tiro, Caldwell-Pope getta fuori dall’area il pallone in piena emergenza e James da quasi 9 metri infila la tripla della vittoria. Nei possessi successivi infatti la franchigia di San Francisco non riesce a controbattere e si deve arrendere.
Note a margine
Partita che cambia completamente volto per i Lakers nella seconda metà di gara grazie alla scelta di coach Vogel di rinunciare spesso e volentieri a Drummond, affidandosi ad un quintetto più piccolo inserendo un Matthews autore di preziose giocate difensive. James chiude con una tripla-doppia da 22 punti, 11 rimbalzi e 10 assist, mentre Davis aggiunge alla causa una doppia-doppia da 25 punti e 12 rimbalzi. In rilievo per i gialloviola la prestazione di Caruso in uscita dalla panchina, autore di 14 punti, 3 rimbalzi, 2 assist e 3 rubate.
Ai Warriors non bastano invece i 37 punti di un grande Curry (anche se le 6 palle perse pesano), i 28 di Wiggins e la grandissima prova a tutto tondo di Draymond Green: il #23 di Golden State firma 9 rimbalzi, 8 assist, 3 rubate e 3 stoppate, ma soprattutto una difesa da urlo su Davis, al quale concede appena 4 canestri dal campo su 13 tentativi. Positivo anche l’apporto di un Poole tutt’altro che timido (10 punti, 4/9 al tiro).