Le altre due partite della prima giornata dei playoff 2021, andate in scena nella notte italiana, vedevano il debutto dei Nets contro i Celtics e il primo faccia a faccia tra Nuggets e Blazers. Brooklyn parte con marce veramente basse, salvo poi portare a casa gara-1 grazie alla seconda metà di gara, mentre
Una diesel-Brooklyn trova l’esordio vincente
Buona la prima per i Big Three e la franchigia che ad oggi risulta favorita per vincere il tabellone dell’Est. Un esordio vincente che arriva con qualche difficoltà in più del previsto, che Brooklyn ha giocato un primo quarto offensivamente disastroso (appena 16 punti) senza riuscire a contenere gli avversari nelle prime due frazioni. I newyorkesi però cambiano ritmo nella ripresa, con Boston che si scioglie con il passare dei minuti ed è costretta ad incassare la sconfitta.
I Celtics nei primi munti del secondo periodo arrivano fino al +12, sfruttando un buon inizio di Tatum, Walker e Smart e soprattutto gli errori dei Nets, ma Brooklyn rientra nel giro di un paio di minuti grazie ad un parziale di 8-0. I biancoverdi tornano diverse volte sul +9, ma alla pausa lunga il divario tra le due squadre è costituito da sei lunghezze. Nella ripresa cominciano a carburare i Big Three, i quali portano in testa al match i compagni e provano ad allungare. Gli uomini di coach Stevens però non mollano e sfruttano la gara dalle basse percentuali al tiro per cercare di rimanere in corsa, inseguendo sul -5 all’inizio dell’ultimo periodo. Tatum e soci tengono fino a 5 minuti dalla conclusione, poi lasciano andare gli avversari: Irving e Durant scavano la doppia cifra di vantaggio, con i Nets che nel finale dilagano fino al +17 per poi controllare la situazione negli ultimi possessi.
Ad essere onesti Brooklyn ha dovuto soffrire un po’: il 41.7% dal campo e il 23.5% dall’arco hanno pesato come un macigno nell’economia nel match, soprattutto se agli errori offensivi non corrisponde un minimo di solidità difensiva. E’ evidente comunque che si tratta della prima partita e che quindi ci sia un po’ di polvere da doversi scrollare di dosso, bisognerà quindi aspettare le prossime gare per poter dare giudizi più puntuali.
A risolvere il match non potevano che essere i Big Three dei newyorkesi, che nella seconda metà di gioco hanno dominato la scena senza dare l’impressione di forzare: Durant chiude con 32 punti e 12 rimbalzi, Irving firma 29 punti e 6 rimbalzi, mentre Harden aggiunge 21 punti, 9 rimbalzi e 8 assist. Il trio porta quindi a casa 82 dei 104 punti totali di squadra, sintomo di un supporting cast non particolarmente collaborativo: Griffin segna un solo punto senza prendersi un singolo tiro dal campo, Harris infila 10 punti tirando 4/11, Shamet fa virgola, Brown e Green combinano per un 2/8 dal campo, mentre Claxton, unica nota positiva, realizza 6 punti (3/6) e 5 rimbalzi in 11′ di utilizzo. Al mancato contributo offensivo è comunque corrisposto, a tratti, un ausilio a livello difensivo.
Tra le fila dei Celtics spiccano le prestazioni di Marcus Smart (17 punti, 3 rimbalzi e 5 assist) e Robert Williams (11 punti, 9 rimbalzi e 9 stoppate; stabilito il nuovo record di franchigia ai playoff per tiri stoppati), mentre Tatum e Walker si fanno vivi solo nel primo quarto e mezzo per poi sostanzialmente sparire: i due, che dovrebbero guidare la fase offensiva dei biancoverdi, combinano per 37 punti, 7 perse e un orrendo 11/36 al tiro. Male anche Fournier (10 punti, 3/10 dal campo), mentre Thompson e Parker rappresentano delle note positive.
Boston ha tenuto bene difensivamente per i primi 15′ minuti, sfruttando anche la poca vena realizzativa degli avversari, salvo poi perdersi con il passare dei minuti. I Nets non sono di certo dei maestri nel limitare i propri avversari, quindi Tatum e soci dovrebbero cogliere meglio quelle occasioni in cui l’attacco di Brooklyn gira a vuoto. Cosa che comunque è avvenuta in questo primo atto, ma solo nella prima parte del match.
Portland sbanca Denver
La classifica della regular season ha posto Denver ben davanti Portland, con un Jokic lanciato verso il suo primo MVP, ma l’infortunio di Jamal Murray ha pesantemente rimescolato le carte in ottica playoff. La postseason infatti invita le squadre a cambiare marcia e tendenzialmente evidenzia tutti quei problemi che la stagione regolare di solito nasconde sotto il tappeto. Per i Nuggets è accaduto proprio questo: il fatto di aver perso il proprio miglior marcatore e di averlo dovuto rimpiazzare con un giovane che, per quanto talentuoso, è alle prime esperienze in contesti simili, porta a determinati risultati. Per cui alla fine non c’è da sorprendersi de Portland oltre a portarsi a casa gara-1 riuscirà a conquistare altre partite e la serie stessa.
La franchigia del Colorado parte forte lanciata dal solito Jokic, trovando anche il +7, ma un Melo in grande spolvero in chiusura di prima frazione riporta sotto Portland e la fa chiudere sul +5. Nel secondo periodo i Blazers faticano, dovendosi rapportare con una fase offensiva abbastanza altalenante e una difesa priva di salti di qualità così i padroni di casa ne approfittano per rimettersi davanti nel punteggio e condurre sul +2 alla pausa lunga. Nei primi possessi della ripresa i Nuggets tengono le redini della partita, ma negli ultimi 8 del terzo quarto i Blazers si scatenano: Lillard e McCollum alimentano un parzialone di 34-18, con tanto di tripla da 8 metri di Lillard a bruciare la sirena, che porta la compagine dell’Oregon sul +10 all’alba degli ultimi 12′ di gioco. Denver prova a rimanere in partita e a rifarsi sotto, ma il tiro dall’arco dei propri avversari risulta devastante.
Nel gruppo di coach Stotts emerge il solito trio chiave: Lillard gioca una devastante seconda metà di gara e chiude con 34 punti e 13 assist, McCollum aggiunge altri 21 punti e Nurkic firma una doppia-doppia da 16 punti e 12 rimbalzi. Impatto assolutamente positivo, e decisivo, anche da parte degli uomini in panchina, soprattutto Anthony (18 punti) e Simons (14 punti). I Blazers contano su una buona precisione dalla lunga distanza (47.5%), sul numero contenuto di palle perse (appena 6) e su una difesa che negli ultimi due periodi ha fatto vedere cose positive, o almeno ha avuto un cambio di registro rispetto ai primi 24′ di gioco.
Dall’altro invece ai Nuggets non bastano un Jokic da 34 punti (conditi da 16 rimbalzi) e un Porter Jr. da 25 punti (e 9 rimbalzi). Positive le prove di Gordon (16 punti, 8 rimbalzi) e Campazzo (8 punti, 5 assist e 2 rubate), così come non sfigurano Morris e Howard in uscita dalla panchina, ma si tratta di contributi limitati che non incidono in maniera profonda. Male invece sia Rivers che Millsap. Denver che, a differenza dei propri avversari, pecca nel tiro dall’arco, raccogliendo solo il 30.6%.