NBA Recap

Booker ed Ayton rubano la scena ai Lakers, Philadelphia non sbaglia l’esordio

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Iniziano i playoff anche per due grandi, nelle rispettive conference, all’approdo alle NBA Finals: Los Angeles Lakers e Philadelphia 76ers. Un esordio nella postseason che possiede tuttavia due gusti completamente diversi: amaro per i gialloviola, dolce per la franchigia della Pennsylvania.


Booker ed Ayton bloccano i Lakers

Risultato inaspettato? Forse non così tanto. La partita del play-in contro i Golden State Warriors aveva infatti già lanciato alcuni segnali preoccupanti sullo stato di LeBron James, Anthony Davis e soci, con i gialloviola che sembravano tutto meno pronti a cominciare a tutta il percorso di difesa del titolo conquistato lo scorso anno. E infatti i Suns, giocando una partita di buon livello su ambo le metà campo, sono riusciti a strappare una gara-1 che darà alla truppa dell’Arizona molta fiducia. Un successo maturato soprattutto grazie a Devin Booker e Deandre Ayton, i quali all’esordio in carriera ai playoff hanno piazzato rispettivamente 34 e 21 punti.

Dopo un avvio punto a punto, i Suns sfruttano gli errori degli avversari per allungare e chiudere la prima frazione sul +7. Nel secondo periodo Phoenix tocca subito la doppia cifra di vantaggio, ma i Lakers trovano una reazione e dimezzano lo scarto. Si tratta tuttavia di un fuoco di paglia, dato che Booker riporta i compagni fino al +12 a 3′ dalla pausa lunga: ultimi tre giri d’orologio in cui il divario rimane pressoché quello (53-45 all’intervallo), con i gialloviola che sembrano vivere solo di piccoli lampi. Nella ripresa la trama del match non subisce variazioni, con i padroni di casa che mantengono l’inerzia nelle proprie mani e sempre almeno tre possessi di vantaggio: dopo aver toccato anche il +15 sulla metà del terzo quarto ed aver poi visto i losangelini rientrare fino al -7, Paul e soci si presentano agli ultimi 12′ di gioco con 13 lunghezze da gestire. In un’ultima frazione ricca di errori, la banda di coach Vogel non trova alcuna reazione (scende solo per un istante sul -7) e cede così il primo atto della serie.

Come affermato in apertura, i giocatori decisivi per Phoenix sono stati senza dubbio Booker ed Ayton: il primo ai 34 punti (13/26 dal campo e record per punti segnati da un giocatore della franchigia al debutto nella postseason) aggiunge 7 rimbalzi e 8 assist, mentre il secondo condisce i 21 punti (10/11 al tiro) con la bellezza di 16 rimbalzi, di cui la metà offensivi. Paul amministra come di consueto senza strafare a livello realizzativo (7 punti, 4 assist e 8 assist), mentre dalla panchina arrivano solo timidi aiuti. In fase offensiva male invece sia Crowder (3/10 dal campo, 0/7 dall’arco) e Bridges (4/12 al tiro). La chiave della partita è stata comunque la difesa, con i Suns che hanno cercato il più possibile di chiudere il pitturato e di costringere i propri avversari ad azioni personali.
Per quanto riguarda i Lakers invece, i problemi sono essenzialmente due: una difesa troppo permissiva, soprattutto sotto le plance (16 i rimbalzi offensivi concessi), e la forma di LeBron James ed Anthony Davis. Il primo (autore di 18 punti, 7 rimbalzi, 10 assist e 3 rubate) è parso essere praticamente senza fiato dopo la prima metà di gara, senza essere mai in grado di accelerare e di aggredire il ferro; il secondo invece dal ritorno sul parquet dopo l’infortunio continua a faticare in maniera più che evidente a livello balistico (5/16 questa notte; 41.5% dal campo e 20.5% dall’arco dal suo rientro), penalizzando di conseguenza l’intera squadra. Losangelini che oltre a tirare male sia dal campo (43.5%) che dall’arco (26.9%), riescono pure a lasciare per strada 11 tiri liberi (17/28). Tra i gialloviola si salvano, almeno a livello offensivo, Caruso (10 punti) e Harrell (12 punti) in uscita dalla panchina, mentre Schroder piazza sì 14 punti, ma perde anche 4 palloni. La franchigia senza le proprie due star in salute rischia fortemente di non passare il primo round.




Philadelphia parte con il piede giusto

Per i 76ers era importantissimo portare a casa gara-1 per evitare di dare speranze e carica ai Wizards, ed Embiid e compagni hanno centrato l’obiettivo. Un successo maturato non senza difficoltà e solo al termine di 48′ molto intensi e caratterizzati da grande fisicità, con Washington che ha dimostrato di poter dare del filo da torcere a Philadelphia.

I padroni di casa provano subito ad allungare fuggendo sul +10 sulla metà della prima frazione, ma i capitolini riescono a rifarsi sotto in un paio di minuti e chiudono addirittura in vantaggio alla prima sirena sul 28-27. Ospiti che ad inizio secondo periodo provano anche un timido allungo, ma i 76ers ci mettono poco a ritrovare la testa alla gara. Il divario tra le due squadre non supera tuttavia quasi mai le tre lunghezze, con Philadelphia che da un lato non riesce a dare continuità al proprio attacco e dall’altro consente troppi tiri facili ai Wizards: uomini di coach Brooks che tra l’altro, grazie ad un parziale di 5-0 nei 50″ antecedenti l’intervallo, chiudono sul +1 la prima metà di gioco. Nella ripresa la trama non cambia, con il match che vede continui botta e risposta e cambi di leadership, con entrambe le squadre che muovono molto velocemente i rispettivi punteggi. La partita viene sostanzialmente decisa tra la fine del terzo periodo e l’inizio del quarto, con i padroni di casa che si costruiscono tre possessi di vantaggio. L’episodio che chiude definitivamente è una dubbia palla persa di Westbrook a circa 40″ dalla conclusione con i capitolini sul -5.

Tra gli uomini di coach Rivers emergono uno spaventoso Tobias Harris da 37 punti (career-high ai playoff), un Embiid da 30 punti e un Ben Simmons che sfiora la tripla-doppia con 6 punti, 15 rimbalzi e 15 assist (sesto giocatore di sempre a chiudere una partita dei playoff con 15+ rimbalzi e 15+ assist, dietro a LeBron James, Jason Kidd, Fat Lever, Magic Johnson e Wilt Chamberlain). Ottimo anche il contributo della coppia Curry-Green (26 punti in due)e di George Hill in uscita dalla panchina. Philadelphia fatica un po’ dalla lunga distanza, ma raccatta ben 23 punti dalla lunetta. In futuro comunque i 76ers dovranno cercare di aggiustare il proprio impatto difensivo.
Spostandoci sulla sponda dei Wizards, come leader non potevamo che trovare Bradley Beal, autore di una doppia-doppia da 36 punti e 10 rimbalzi. Il vice campione della classifica marcatori viene sostenuto da tutta la squadra in una maniera o nell’altra, da Westbrook a Bertans, passando Hachimura, Neto, Gafford, Len e Smith. I capitolini tirano bene dall’arco (40.0%), me perdono troppi palloni (15) e regalano un’eccessiva quantità di rimbalzi offensivi (13). Giocare a chi segna di più con un avversario che gode di maggiore talento e un arsenale più ampio è un mezzo suicidio: anche se questa notte le alte percentuali al tiro hanno consentito a Beal e soci di rimanere aggrappati al match fino all’ultimo, non è possibile basare le proprie piccole speranze solo sul disputare una serie con almeno il 50% dal campo e il 40% dall’arco.


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