NBA Recap

Brooklyn passeggia sul 2-0, i Lakers impattano, Clippers ancora ko con Dallas

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Tre i secondi atti andati in scena nella notte italiana, uno della Eastern Conference e gli altri due della Western: i Nets asfaltano i Celtics e allungano sul 2-0, i Lakers ritrovano il vero Anthony Davis e impattano la serie con i Suns, infine i Clippers cadono ancora contro Dallas e si ritrovano sotto sullo 0-2.


Brooklyn travolge Boston

Secondo atto della serie tra Nest e Celtics che ha ben poco da raccontare. A differenza di gara-1 Brooklyn prende da subito il controllo delle operazioni allungando sulla doppia cifra di vantaggio già nel primo periodo, per poi allargare il divario con i propri avversari con il passare dei minuti. Boston non ha le armi per competere con i newyorkesi, e l’uscita anticipata di Tatum nel terzo periodo per un colpo all’occhio non è assolutamente una scusa per i biancoverdi.

Il quintetto titolare dei Nets va tutto in doppia cifra e firma 97 dei 130 punti totali tirando con il 58.9% dal campo e il 58.3% dall’arco, il tutto senza arrivare ai 30′ in campo: Durant ne infila 26 (8/12 al tiro), Harris 25 (7/10 da tre), Harden 20, Irving 15 e Griffin 11. La panchina offre poi un valido sostegno con Shamet, Green e Brown, ma la serata è di quelle in cui le seconde linee non sono chiamate a grandi responsabilità.
Boston prova a difendersi come può, ma la differenza a livello di talento ed esperienza è incolmabile. Giusto per la cronaca, finiscono in doppia cifra Smart (19), Walker (17), Fournier (16) e Thompson (15), mentre Tatum chiude i suoi 21′ in campo con 9 punti e un pessimo 3/12 dal campo.

La serie ora si trasferisce nel Massachusetts, ma i risultati non dovrebbero cambiare.




Anthony Davis porta i Lakers sull’1-1

Partita molto pimpante, con i Lakers che sostanzialmente rimangono in testa al match per tutto l’arco dell’incontro, resistendo nel finale ad un tentativo di rimonta da parte dei Suns. A condurre i gialloviola alla vittoria è un ritrovato Anthony Davis da 34 punti, 10 rimbalzi, 7 assist e 3 stoppate: dopo il mea culpa del primo atto, il prodotto di Kentucky mette in piedi una prestazione devastante a tutto tondo caricandosi di fatto l’intera squadra sulle spalle. Alla causa losangelina contribuiscono in buona misura anche un LeBron James apparso più in forma (23 punti, 4 rimbalzi e 9 assist) e un Dennis Schröder nei panni di scorer improvvisato (24 punti).

La truppa di coach Vogel ha sicuramente dimostrato più di uno step in più rispetto a gara-1, ma la condizione non sembra affatto quella dei tempi migliori. Al di là di una panchina praticamente inesistente, i Lakers faticano a leggere bene le varie situazioni difensive e ad imporre il proprio gioco, lasciando spesso l’iniziativa in mano agli avversari. Senza contare tra l’altro che James e soci sono stati anche avvantaggiati dalle condizioni fisiche di un Chris Paul che ha giocato solo 22′ per i problemi alla spalla rimediati nel primo atto della serie: con un CP3 al 100% infatti non è così scontato che i gialloviola avrebbero impattato.
Per quanto riguarda la franchigia dell’Arizona, pesano molto, oltre alla già citata condizione di Paul, le varie palle perse (13) e una percentuale dall’arco che non va oltre il 30.8%. Booker firma 31 punti (con un 17/17 dalla lunetta), Ayton è autore di una doppia-doppia da 22 punti e 10 assist, mentre Payne in uscita dalla panchina contribuisce con 19 cucuzze e 7 assist. Considerando tutti gli elementi di questa gara-2, compreso un contributo sottotono di Bridges e Crowder, al di là del rammarico per la sconfitta i Suns devono essere consapevoli che il successo di gara-1 non è stato un caso e che hanno tutti gli elementi per provare ad eliminare i campioni in carica.




Clippers, ma che combinate?

La domanda sale spontanea: seriamente i Clippers hanno perso apposta con Rockets e Thunder per evitare i Lakers fino alle Conference Finals per poi ritrovarsi sotto 0-2 con i Mavericks? A quanto pare la risposta è affermativa. E il bello è che, vista la condizione dei cugini in gialloviola, uno scontro al primo turno avrebbe potuto vedere come favoriti proprio i giocatori di coach Lue.

Sia chiaro, molti meriti vanno ad una Dallas che sta interpretando alla grande questo inizio di serie, ma i losangelini stanno veramente sbagliando di tutto. Tolti Leonard (41 punti nella notte) e George in fase offensiva sostanzialmente non c’è molto altro, il tiro dall’arco va a singhiozzo, nello scontro tra big men è una sofferenza continua e la difesa perimetrale su Doncic rimane un enigma (anche perché Lue sbaglia alcuni aggiustamenti). insomma, non proprio il quadro che ci aspetterebbe da quella franchigia che era data come la favorita numero uno per la conquista della Western Conference.
Dall’altro lato, come già affermato, i Mavericks stanno giocando le proprie carte in maniera intelligente, andando a colpire i propri avversari ogni volta che viene concesso loro un piccolo spazio. Doncic continua ad essere il leader dei texani (39 punti, 7 rimbalzi e 7 assist), Hardaway Jr. si conferma un realizzatore di alto livello (28 punti), mentre Porzingis e Kleber hanno punito ripetutamente i propri difensori sia da dentro l’arco che dalla lunga distanza. Ottimo impatto anche per una panchina che produce 24 punti giocando minuti di qualità senza subire troppo a livello difensivo, ma soprattutto a giocare a favore degli uomini di coach Carlisle è uno strepitoso 52.9% dall’arco.

La serie è tutto fuorché chiusa, ma se i Clippers non faranno i dovuti aggiustamenti e non alzeranno il proprio livello, e se Dallas continuerà a giocare in questa maniera e con questa precisione, allora potrebbe arrivare già un primo risultato a sorpresa nella postseason 2021.


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