Riguardo il secondo atto della serie tra Philadelphia 76ers e Washington Wizards non si è parlato solo di basket giocato. Nell’ultimo periodo infatti, Russell Westbrook ha dovuto lasciare il campo per un problema alla caviglia destra e mentre stava rientrando negli spogliatoi un tifoso dei 76ers ha ben pensato di rovesciargli addosso un un contenitore di popcorn. I membri dei Wizards e dello staff del palazzetto che lo stavano accompagnando hanno dovuto trattenere Russ per evitare che si fiondasse sugli spalti alla ricerca di un confronto diretto con il tifoso, il quale è stato successivamente accompagnato all’uscita dalla sicurezza.
“Onestamente questa merda sta sfuggendo di mano, soprattutto nei miei confronti. Le mancanze di rispetto, con i tifosi che fanno quel cazzo che vogliono, sono fuori controllo. Sia chiaro, a me sta bene che i fan vengano all’arena e si divertano, è parte del gioco. Ma alcune cose superano il limite. Quel ragazzo non mi tirerebbe i popcorn addosso per strada, perché saprebbe quali sono le conseguenze. Nei palazzetti bisogna iniziare a proteggere i giocatori. Vediamo cosa farà la NBA.
Se sei un giocatore forte è normale che il pubblico cerchi di innervosirti. ‘Westbrook non sa tirare, Westbrook fa schifo, non sa giocare’, queste sono cose che accetto, fanno parte del gioco. Ma non si può superare la linea, coinvolgendo la famiglia, usando insulti razzisti e tirandomi popcorn addosso. Questo va oltre. Finché urli e mi dici che faccio schifo mi sta bene, ma quando coinvolgi la mia famiglia e mi lanci i popcorn allora io pretendo di potermi difendere. I fan si credono intoccabili perché non possiamo salire tra il pubblico, ma bisogna proteggere i giocatori. Non è la prima né la seconda volta che mi ritrovo in queste situazioni, ma il fatto è che se reagisco le conseguenze sono molto peggiori per me che per i fan. Sono stanco di queste situazioni e cacciare queste persone non è abbastanza. Servono delle multe o qualsiasi altra cosa che dissuada queste persone dal pensare di essere intoccabili e dal fare ciò che vogliono.
Prendo queste cose molto sul personale e sono stanco di questi comportamenti. Per quanto mi riguarda, non vedo alcun cambiamento. Anzi, le cose vanno sempre peggio”
Questo il pensiero espresso da Russell Westbrook nel post partita, ed è un discorso su cui non si può non essere d’accordo. I tifosi che hanno il privilegio di poter assistere dal vivo alle partite, ed in particolare quelli che sono più vicini al parquet, dovrebbero rendersi conto che c’è un limite alle proprie azioni. Ci sono esclamazioni che sono assolutamente accettabili e fanno parte dello sport, proprio come specificato da Russ, ma c’è un confine ben delineato che non bisogna superare. E in questo senso le società dovrebbero agire punendo severamente ogni tipologia di azione che vada oltre il consentito, prendendo dei provvedimenti che possano essere efficaci affinché nessun altro possa essere anche solo invogliato a ripetere il gesto incriminato: da questo punto di vista, riprendendo ancora le parole della star dei Wizards, sarebbe sensato unire all’espulsione immediata dall’arena anche il pagamento di una multa significativa.
Intanto Philadelphia attraverso un comunicato ufficiale ha reso noto di aver ritirato il biglietto stagionale del tifoso protagonista dei fatti della notte e di averlo bannato a tempo indeterminato da tutti gli eventi del Wells Fargo Center. La franchigia si è anche scusata con Westbrook e i capitolini.
Westbrook, lo ricordiamo, negli ultimi anni aveva già avuto altri problemi con le tifoserie: nella stagione 2016-2017 sempre a Philadelphia un tifoso vicino al parquet gli aveva fatto il dito medio e urlato di andare a quel paese, mentre un paio di stagioni fa Russ fu colpito da un insulto razzista a Salt Lake City.