NBA Recap

Tatum demolisce Brooklyn, i Clippers battono un colpo, Atlanta avanza sul 2-1

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Altra notte, altro giro di gare-3. I Celtics evitano un possibile sweep grazie alla devastante prestazione di Jayson Tatum, un commovente Derrick Rose non evita la sconfitta a dei Knicks che ora si trovano sotto 2-1, ed infine Kawhi Leonard e Paul George trascinano dei redivivi Clippers al primo successo della postseason 2021.


Brooklyn cade sotto i colpi di Tatum

Di base i Nets potrebbero permettersi le giornate storte di uno dei Big Three e di Harris, soprattutto se due star combinano per 80 punti. Solo che se al contesto si aggiunge la mancanza d’incisività sotto le plance e il fatto che il miglior giocatore dei tuoi avversario segna 50 punti, le cose cominciano a cambiare. Ed infatti nella notte Brooklyn ha riportato, un po’ a sorpresa, la prima sconfitta dei propri playoff, cedendo sotto i colpi di uno scatenato Jayson Tatum.
Il prodotto di Duke è stato autore di una prova da 50 punti, 6 rimbalzi, 7 assist e 2 rubate, tirando con il 53.3% dal campo e il 45.5% dall’arco. Va comunque detto che tra le fila dei biancoverdi hanno svolto un ottimo lavoro anche Marcus Smart (23 punti, 6 assist), Tristan Thompson (19 punti, 13 rimbalzi – di cui 9 offensivi) ed Evan Fournier (17 punti), con Boston che complessivamente ha tirato con il 50.6% dal campo e il 41.0% dall’arco. Una prova decisamente valida per i Celtics, anche a livello difensivo, con l’unico neo rappresentato dalla figura di Kemba Walker, alle prese con una serata no (6 punti, 3/14 al tiro).

I ragazzi di coach Stevens hanno praticamente sempre tenuto la testa avanti, toccando anche il +17, e nel finale hanno resistito al tentativo di rimonta dei Nets. Brooklyn che, come affermato in apertura, non trova gran supporto ne da Harris ne da Irving, autori di 24 punti in due con un pessimo 9/26 al tiro, così come decisamente sottotono è anche la prova di Griffin (4 punti in 24′). Durant e Harden combinano per 80 punti (39 il primo, 41 il secondo) con un ottimo 24/42 al tiro, ma le due prestazioni mostre non bastano a tenere a galla una squadra che ha sofferto troppo a livello difensivo e che in attacco ha collezionato qualche errore di troppo. In giornate come questa pesa come un macigno l’assenza di Jeff Green.




Atlanta vola sul 2-1

Match che sostanzialmente dura una ventina di minuti, con gli Hawks che in chiusura di seconda frazione intavolano un parziale di 13-2 che li consente di allungare sul +14 all’intervallo lungo. Atlanta che nella seconda metà di gara controlla agevolmente mantenendosi costantemente oltre la doppia cifra di vantaggio e rispondendo colpo su colpo ai tentativi degli avversari.
Young e soci avanzano così sul 2-1 e ad oggi l’inerzia della serie è decisamente nelle loro mani. L’#11 contribuisce con una doppia-doppia da 21 punti e 14 assist, e viene spalleggiato dall’ottimo rendimento di tutto il quintetto titolare: 15 punti per Bogdanovic, 14 per Collins, 13 per Capela e 11 per Hunter. Finalmente in casa Atlanta incide anche la panchina, con il nostro Danilo Gallinari autore di 12 punti,. Huerter firmatario di altre 10 cucuzze e Williams che ne aggiunge altri 9. Una prestazione di squadra di assoluto livello grazie alle notevoli percentuali al tiro (51.9% dal campo e 59.3% dall’arco) e ad una difesa che ha tenuto in maniera solida, favorita anche da dei Knicks privi di idee.

Ecco, i newyorkesi dopo la reazione di gara-2 sono tornati ad esprimere grandi difficoltà su ambo le le metà campo. In fase offensiva il rendimento decisamente sottotono di Randle (2/15 al tiro nella notte) continua a penalizzare una squadra che vede solo una vera e propria alternativa, ovvero Derrick Rose, e per il resto vive di giocate estemporanee. E le percentuali in situazioni del genere non possono che essere critiche (35.8% dal campo, 30.0% dall’arco). In difesa i problemi non sono da meno, con gli uomini di coach Thibodeau che faticano a tenere i primi passi e a difendere sui pick-and-roll. Se i Knicks vogliono recuperare la serie e pensare di avere qualche speranza devono ritrovare il proprio leader e rimettersi sui binari giusti in fase difensiva.

Ricordiamo comunque che una squadra era stata costruita apposta per entrare nella postseason, l’altra ci è finita con decisa sorpresa di tutti (soprattutto per il seed ottenuto).




I Clippers battono un colpo

Finalmente arriva una reazione da parte dei losangelini, che nella notte hanno comunque rischiato di finire sotto sul 3-0. Dopo un inizio di gara-3 tutt’altro che promettente (subito sotto sulla doppia cifra), gli uomini di coach Lue si sono scossi in fretta e hanno dato grande battaglia in una prima metà di gara in cui i Mavericks avevano provato a scrollarsi subito gli avversari di dosso. Squadre che viaggiano punto a punto a suon di botta e risposta continui fino a all’inizio dell’ultimo periodo, con i Clippers che piano piano si spingono poi sul +10. Dallas prova a rimanere in scia, ma ad ogni canestro dei padroni di casa ne corrisponde uno degli ospiti. La tripla di Jackson che vale il +13 a 2′ dalla conclusione chiude definitivamente i giochi.

Californiani che dimezzano così lo svantaggio nella serie, dimostrandosi per la prima volta una squadra di livello. Oltre infatti ai soliti Leonard e George, autori di 65 punti in due, si aggiungono le prestazioni di Jackson (16 punti) e Morris (15 punti), ai quali va poi unita la solidità di Batum in uscita dalla panchina. La vera svolta avviene però in fase difensiva, dove i Clippers hanno lasciato Doncic solo sull’isola mettendo molta pressione ai suoi compagni. Elementi che ben si combinano con il 57.9% al tiro e il 41.9% dall’arco. Se i losangelini dovessero trovare una continuità di questo tipo, allora la serie potrebbe vedere un bel ribaltone.

Dall’altro lato i Mavericks faticano nel contenere gli avversari, ma soprattutto non offrono alternative ad un Doncic da 44 punti, 9 rimbalzi e 9 assist. Hardaway Jr. si ferma infatti a quota 14, Porzingis a 9 e Finney-Smith a 6, con i tre che combinano un pessimo 10/34 al tiro. Si salva invece Brunson in uscita dalla panchina, autore di 14 punti. Dallas continua a tirare bene dall’arco (51.3%), grazie anche allo spazio che viene concesso dagli avversari – consideriamola una sorta di scommessa -, ma che invece non riescono ad incidere attaccando il ferro o con i jumper dalla media, dove la pressione difensiva dei Clippers aumenta notevolmente. E’ chiaro che, non essendo una squadra particolarmente dedita alla propria metà campo, la franchigia texana dovrà riorganizzare la propria fase offensiva.


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