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Immanuel Quickley: “Un tifoso mi ha tirato addosso della birra”

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Nell’ultima settimana al centro del dibattito sui playoff NBA di basket giocato ce n’è stato ben poco. Si è invece parlato molto dell’incredibile serie di eventi che visto protagonisti alcuni tifosi a dir poco stupidi. Tutto è cominciato con il trittico di episodi dello scorso mercoledì (popcorn contro Russell Westbrook, sputo contro Trae Young ed offese pesanti ai familiari di Ja Morant sugli spalti), è proseguito lunedì con il lancio della bottiglietta contro Kyrie Irving e questa notte ha trovato il suo quinto tassello con l’invasione di campo in Wizards-76ers.

Insomma, i tifosi sembrano impazziti, visto che una concentrazione tale di eventi (oltre alle azioni in sé, tutti i tifosi protagonisti sono stati bannati dai rispettivi palazzetti) era un bel po’ di tempo che non si vedeva.

Alla collezione dovrebbe aggiungersi tuttavia anche un sesto pezzo. Immanuel Quickley, rookie dei New York Knicks, ha infatti raccontato alla stampa nella giornata di ieri che durante il secondo atto della serie con gli Atlanta Hawks, disputatosi al Madison Square Garden, un tifoso ha tirato verso di lui e il compagno di squadra Nerlens Noel della birra.

“Non so per quale motivo e non so neanche chi sia stato. Ma è successo. Penso che ciò faccia parte dell’avere il pubblico al palazzetto”

Dato che non ci sono video che riprendono l’accaduto e lo stesso Quickley non è stato in grado di riconoscere il protagonista di tale gesto, non è chiaro né se il tifoso in questione fosse dei Knicks o degli Hawks né se l’azione sia stata commessa di proposito e per colpire appositamente almeno uno dei due giocatori interessati dalla vicenda. In ogni caso rimane un comportamento inaccettabile e il fan è stato fortunato a non poter essere identificato.


Il prodotto di Kentucky in stagione regolare (64 partite) ha totalizzato 11.4 punti, 2.1 rimbalzi e 2.0 assist di media con il 39.5% dal campo e il 38.9% dall’arco, il tutto in poco più di 19 minuti d’azione a match. Ai playoff il rendimento, come quello di quasi tutti i giocatori dei Knicks, è calato: in quasi 16 minuti sul parquet il suo fatturato parla di 4.5 punti, 1.8 rimbalzi e 1.3 assist con il 29.6% dal campo e il 22.2% dall’arco. Si tratta comunque di un classe 1999 alla sua prima esperienza nella postseason NBA, peraltro in una città con una certa tradizione che non vedeva i playoff da quasi un decennio.

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