In una serie già infiammata dai comportamenti e le dichiarazioni di Trae Young, con gli Atlanta Hawks che conducono sul 3-1, ci pensa Clint Capela a gettare altra benzina sul fuoco in vista di gara-5 (palla a due stanotte all’una e mezza italiana), stuzzicando dei New York Knicks che hanno sofferto mentalmente quasi tutte le partite.
“Loro stanno provando a giocare duro, spingendo i nostri giocatori e facendo trash talking. Ma possiamo farlo anche noi. Quindi cosa farete di fronte a questo? Noi possiamo vincere così. Stiamo arrivando a casa vostra per vincere anche questa partita e mandarvi in vacanza”
Il centro svizzero si riferisce in particolar modo all’ultima partita, dove ci sono stati diversi segni di nervosismo da parte dei giocatori della franchigia newyorkese (su tutti il fallo di Randle su Gallinari). Un senso di frustrazione derivante dall’incapacità di esprimere il gioco messo in campo durante la regular season, con la truppa di coach Thibodeau che si è accesa solo a tratti.
Altra storia invece per Young e soci, con Atlanta che ad oggi sta disputando un’ottima serie, sfruttando tutte le fragilità dei propri avversari e cercando di mascherare le proprie lacune imponendo un dinamico ed aggressivo gioco di squadra. Hawks che sono ora ad un passo dal raggiungere quelle semifinali di conference che mancano dal 2016.
Alle parole di Capela non seguono risposte dirette da parte dei giocatori della Grande Mela, con Derrick Rose e Julius Randle che hanno preferito evitare di cadere nelle provocazioni dell’avversario. L’ex MVP ha infatti dichiarato: “Ho 32 anni. Non ho mai fatto trash talking nella mia vita e non ho intenzione di iniziare a farlo ora solo perché Clint Capela ha detto qualcosa“; più breve invece il neo Most Improved Player of the Year: “Perché dovrebbe fregarmi qualcosa di quello che dice Clint Capela?“.