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Mercato NBA, Jimmy Butler verso un’estensione da 181 milioni?

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Secondo quanto riportato da Anthony Chiang del The Miami Herald, Jimmy Butler durante la prossima offseason potrebbe raggiungere un accordo con i Miami Heat per un’estensione contrattuale quadriennale al massimo salariale pari a 181 milioni di dollari.

Il prodotto di Marquette ha un altro anno sul suo contratto (36 milioni per la stagione 2021-2022) e una player option da 37.6 milioni per la stagione 2022-2023. Tuttavia, se quest’estate dovesse arrivare la firma dell’estensione, la player option decadrebbe e il nuovo contratto partirebbe proprio dall’estate 2022. In totale quindi Butler potrebbe puntare a rimanere in Florida per altri cinque anni (fino alla stagione 2025-2026 compresa) guadagnando qualcosa come 217 milioni di dollari.

Il suo arrivo nel 2019 tramite una sign-and-trade ha decisamente rappresentato una svolta per gli Heat. Il buon Jimmy la scorsa stagione, realizzando career-high in assist (6.0) e rimbalzi (6.7), oltre a sfiorare i 20 punti di media, ha condotto con la sua leadership i compagni fino alle NBA Finals. In questa stagione invece, stabilendo dei nuovi massimi in carriera in assist (7.1), rimbalzi (6.9), palle rubate (2.1) e percentuale al tiro (49.7%), ha tenuto in qualche modo a galla una franchigia che durante la regular season ha avuto gravi problemi a livello di covid-19 ed infortuni. Certo, l’uscita con un netto 4-0 contri i Bucks al primo turno non era proprio ciò che ci si aspettava dopo l’exploit dell’anno scorso, ma data la situazione (i problemi appena accennati, oltre alle difficoltà di un paio di giocatori nel trovare ritmo) il risultato è anche comprensibile.

Sebbene Miami abbia la possibilità, visti gli elementi a disposizione, di competere ad alto livello nei prossimi anni, bisognerà considerare due cose: in primis Butler quest’anno arriva a quota 32 anni, in secondo luogo dopo l’avventura a Chicago il nativo di Houston non è rimasto più di due anni con la stessa franchigia. Riguardo il secondo punto non sembra che la franchigia della Florida si debba preoccupare, visto che il #22 dovrebbe essersi ambientato bene e non ha ancora esternato problematiche a livello relazionale con i compagni o il coaching staff. La dirigenza dovrà comunque assicurarsi di fare le giuste mosse di mercato per mantenere competitivo il gruppo, altrimenti Jimmy potrebbe perdere interesse e valutare un cambio d’aria. In merito alla prima questione invece, c’è da capire se vale davvero la pena investire così tanto su un giocatore che dai prossimi due anni potrebbe mostrare segni di cedimento e perdere così flessibilità economica. Considerando tra l’altro che, non essendo un tiratore dall’arco (fatica anche solo a prendersi le conclusioni), bisognerà capire come potrà aiutare la squadra in caso di progressivo calare a livello atletico.

Dal punto di vista di Butler invece il discorso è molto semplice: per quanto orgoglioso possa essere, e per quanto voglia (giustamente) essere pagato per tutto il suo valore, l’ex Timberwolves e 76ers deve essere consapevole che un contratto così importante potrebbe essere un problema non da poco in caso di richiesta di trade. Quale squadra sarebbe infatti disposta a sostenere tra i 40 e i 45 milioni annui per un giocatore di 34/35 anni che sta calando?

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