Nelle ultime ore si è parlato ancora molto del gesto attuato da Kyrie Irving al termine di gara-4 tra Celtics e Nets, soprattutto grazie alla reazione di Kevin Garnett. Ad oggi infatti il neo Hall of Famer risulta essere sostanzialmente l’unica figura di spicco che si sia esposta pubblicamente sulla vicenda, spinto ovviamente dal senso di appartenenza alla franchigia biancoverde.
Alle affermazioni di Garnett, che aveva decisamente condannato la vicenda lamentandosi del fatto che nessuno avesse detto niente a riguardo, risponde Richard Jefferson tramite il suo account Twitter.
“Kevin Garnett in campo ha fatto cose MOLTO più irrispettose rispetto a quella di Kyrie. Non voglio sentire tutto questo casino. Ha superato il limite tante volte… Tante volte. Ho visto, ho sentito, ne ho sentito parlare!”
L’ex giocatore di, tra le altre, Cavaliers e Spurs non ha alcun problema a confrontarsi a tono con la bandiera dei Celtics, e il riferimento è chiaramente diretto al pesante trash talking di cui Garnett è stato protagonista durante la sua carriera. Nonostante Kenyon Martin lo abbia definito “un chihuahua in miniatura nel corpo di un dobermann”, il big man nativo di Greenville (South Carolina) a parole ci sapeva fare e pare non avesse alcun limite sugli insulti da rifilare agli avversari.
Si dice addirittura, fatto noto ma non provato (e neanche smentito), che nei playoff del 1999 Garnett abbia detto ad un Tim Duncan intento a tirare dei liberi “Happy Mother’s Day, Motherfucker”. Di base sarebbe del trash talking normale, il problema è che la madre del giocatore dei San Antonio Spurs era morta nel 1990, un giorno prima del 14° compleanno di Duncan, a causa di un tumore al seno.