Stanotte si è svolta la “Lotteria”, l’evento con il quale la NBA decide l’ordine di scelta del Draft.
Ogni franchigia si è affidata a ogni genere di portafortuna – le leggende simbolo di vittoria (Hakeem Olajouwon e Ben Wallace), i giovani giocatori in rampa di lancio (Miles Bridges e Anthony Edwards), la “stella” della squadra (Fred VanVleet) e tanti magici amuleti nascosti nelle tasche dei General Manager – per ingraziarsi la “Dea Bendata”, ma nessuno di questi è stata all’altezza di “Big Ben”, che ha regalato ai suoi Pistons la prima chiamata assoluta. Una benedizione per “Mo-Town”, che adesso può sognare grazie al talento di Cade Cunningham.

La seconda chiamata va ai Rockets, un piccolo passo indietro per chi sognava la prima assoluta, ma anche una liberazione perché Houston è riuscita a scampare al pericolo di consegnare la scelta a Oklahoma City, un’eventualità che sarebbe accaduta nel caso i texani fossero rimasti fuori dalle prime 4. Sarebbe stata una tremenda beffa dopo la stagione terribile iniziata con l’addio a James Harden e continuata con le 21 sconfitte consecutive.
Il management dovrà risolvere il dilemma tra Evan Mobley e Jalen Green: un lungo moderno da affiancare a Christian Wood oppure uno spettacolare swingman?
Cleveland e Toronto sono le maggiori vincitrici di questa Lottery, per come hanno scalato preziose posizioni.
I Cavaliers salgono alla terza (partivano quinti) e avranno il lusso di selezionare un altro giovane talento: sebbene sia difficile prevedere le loro preferenze per come è strutturato il loro roster (Garland e Sexton da guardie, il rookie Okoro come ala piccola, Allen in centro), Jalen Green dovrebbe essere il loro obiettivo, anche se la franchigia avrà sicuramente un piano B vista l’eventualità di una sua scelta da parte dei Rockets alla seconda chiamata. Nel caso, Mobley sarebbe un eccellente premio di consolazione.

I tifosi di Toronto possono finalmente sorridere dopo la pessima stagione. L’addio di Kyle Lowry farebbe propendere per la selezione alla quarta (avevano settimo peggior record) di Jalen Suggs, il play di Gonzaga che potrebbe ben amalgamarsi con VanVleet, proprio l’efficace portafortuna dei Raptors alla Lotteria.
Chi non sorride sono gli Orlando Magic, titolari del terzo peggior record ma scivolati alla numero 5. Si possono consolare anche con l’ottava scelta (ottenuta dai Bulls nella trade per Nikola Vucevic), oltre che con la possibile selezione di Jonathan Kuminga.
I Thunder sognavano invece il doppio colpo, ovvero la scalata alla numero 1 e l’acquisizione della scelta dei Rockets, ma tornano a casa “solo” con la sesta scelta. Infranto il sogno di far restare Cade Cunningham in Oklahoma (Cade è stato la stella di Oklahoma State), adesso il compito di Sam Presti sarà quello di trovare il prospetto giusto per continuare nella ricostruzione (Scottie Barnes?).
Nottata positiva anche per Golden State, che riesce ad acquisire la scelta di Minnesota (omaggio della trade di D’Angelo Russell) visto che i Timberwolves sono rimasti esclusi dalle prime tre scelte. A questa aggiungono poi la loro 14. I Warriors potranno così continuare a ringiovanire la squadra con un altro giovane talento (Jalen Johnson?), oppure cercare un veterano più esperto per l’ultimo assalto al titolo.
Ricapitolando, l’ordine di scelta delle prime quattordici chiamate è il seguente:
- Detroit Pistons
- Houston Rockets
- Cleveland Cavaliers
- Toronto Raptors
- Orlando Magic
- Oklahoma City Thunder
- Golden State Warriors
- Orlando Magic
- Sacramento Kings
- New Orleans Pelicans
- Charlotte Hornets
- San Antonio Spurs
- Indiana Pacers
- Golden State Warriors
Domani vedremo di conoscere i migliori cinque giocatori di questo Draft.
Piccola curiosità: dal nuovo sistema introdotto nel 2019, la franchigia con il peggiore record NBA deve ancora ottenere la prima scelta assoluta.