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Cameron Payne: “Don’t ever give up on your dreams”

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22 giugno 2021: i Phoenix Suns hanno appena bissato il successo di gara 1 delle Western Conference Finals contro i Los Angeles Clippers con un alley-oop vincente di DeAndre Ayton su assist di Jae Crowder a otto decimi dalla fine del match. Il tabellino indica proprio Ayton protagonista assoluto grazie anche a una prestazione da 24 punti e 14 rimbalzi e una buona prova di Devin Booker da 20 più 5 assist. Ma un altro nome è da evidenziare nel roster dei Suns: Cameron Payne, partito in quintetto per l’assenza di Chris Paul, autore di 29 punti più 9 assist e 0 palle perse.

Lo stesso Cameron Payne, che un anno fa di questi tempi era “disoccupato” sul punto di rinunciare al sogno NBA.

Payne, 27 anni l’8 agosto, cresciuto a Bartlett e a Memphis al Lausanne Collegiate School, è stato selezionato alla numero 14 del draft del 2015 dagli Oklahoma City Thunder dopo un biennio al college a Murray State. Un primo anno e mezzo poco entusiasmante, anche a causa di alcuni infortuni e viene mandato ai Chicago Bulls dove rimane per quasi due stagioni, per poi essere tagliato: “non è abbastanza per l’NBA”.
Cleveland e Toronto ultimi due tentativi di strappare un contratto, per poi iniziare la stagione 2019-20 in Cina agli Shangxi Loongs.

La Cina per Cam in un certo senso è stato il punto più basso. Il team al momento dell’arrivo si era dimenticata di andare a prendere lui e la sua fidanzata, di conseguenza costretti a girare con i bagagli per strada senza conoscere la lingua locale. Lato sportivo invece Payne ha giocato solo qualche partita, cosa che lo ha portato una decisione difficile da accettare: chiamare il padre per dare la sua disponibilità a giocare in G League, pur sapendo che le chances di entrare dalla porta del retro della lega erano poche e col rischio di rimaner bloccato come tanti altri prima di lui.

Al ritorno negli States arriva la chiamata dagli Texas Legends, con cui registra più di 23 punti e quasi 8 assist in quindici partite.
Poi le porte dello sport chiuse causa pandemia. Payne dunque torna nella sua Memphis e si allena quotidianamente con Ja Morant e alcuni prospetti locali e il suo preparatore personale Raheem Shabazz: “Le persone lo davano per morto, mi sono assicurato sentisse tutto“. Con Shabazz si allena ogni offseason ma lo stesso ha aggiunto che stavolta era diverso: “era come se stesse combattendo per la propria vita. Cameron ha sempre avuto poca autostima, ma ciò che lo ha ferito di più è stato il fatto di averlo quasi scordato, a causa della fama e il denaro. Ma doveva semplicemente avere qualcuno che gli ricordasse tutto il duro lavoro che lo ha portato dove era”.

Prima della ripresa del campionato nella bolla di Orlando si erano fatti avanti i Dallas Mavericks, firmando invece Trey Burke. “Bisogna avere confidenza, essere pronti e non mollare, perché nel momento in cui lo fai perdi l’occasione” afferma Payne. Ecco che il giorno dopo la chiamata dei Mavs infatti, arriva quella dei Suns.

Il resto è storia recente.

Nella bolla ha contribuito con 10.9 punti e 3 assist a partita, tanto da ottenere la conferma per la stagione 20/21, quella del ritorno ai playoff di Phoenix e la possibilità concreta di poter conquistare il tanto ambito Larry O’Brien Trophy.
Le cifre non rendono giustizia all’enorme contributo che ha dato questo ragazzo, con il suo stile fatto di sprint veloci, lay up e triple mancine in fila. Payne gioca veloce, come se avesse perso tempo prima di questa stagione.
Ho trovato il mio posto adatto in un fantastico gruppo. Voglio continuare a spingere, rimanendo umile e affamato. Perché un giorno puoi essere fuori da questa lega in un batter d’occhio e non voglio accada di nuovo“. Sulle ultime parole gli fa eco il padre Tony: “sta usando le lezioni apprese nelle precedenti stagioni, dove anche se ha attraversato periodi difficili, è stato fortunato a imparare dal meglio della NBA come Russell Westbrook, Dwyane Wade e ora Chris Paul“.

In questo articolo non ci siamo voluti soffermare sulle mere statistiche, ma abbiamo voluto raccontare la storia di un giocatore e di un ragazzo che fino a un anno fa era praticamente fuori dal giro, mentre ora è in una squadra in lotta per il titolo: che sia d’ispirazione per giovani e non che inseguono il loro sogno.

Don’t ever give up on your dreams.

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