Secondo quanto riportato da Chris Haynes, l’attuale situazione in casa Blazers potrebbe portare Damian Lillard a fare i bagagli e lasciare l’Oregon. Addio che avverrebbe via trade, dato che il prodotto di Weber State ha ancora 4 anni di contratto (ovvero l’estensione quadriennale da 196 milioni firmata nel luglio del 2019).
Ma cosa potrebbe causare tale avvenimento? Innanzitutto la scelta del nuovo head coach: Lillard aveva infatti pubblicamente supportato la candidatura di Jason Kidd, il quale poi si è tirato indietro (probabilmente per la pressione ricevuta), ovvero una figura esperta e con determinate capacità; Portland ha invece optato per Chauncey Billups, assistant coach alle primissime armi che non ha ancora dimostrato nulla (e che ha battuto in finale per il posto Becky Hammon…).
In secondo luogo, ad avere una certa rilevanza sarebbero i dubbi riguardanti la capacità della franchigia di costruire una squadra che possa essere una contender: i Blazers infatti dall’arrivo di Lillard (2014), sebbene abbiano sempre preso parte alla postseason, hanno superato il primo turno solo in tre occasioni e raggiunto le Conference Finals una sola volta. E la sconfitta di quest’anno per 4-2 contro i Nuggets privi di Jamal Murray (e con altri giocatori infortunati) potrebbe esser stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il buon Dame quest’anno ha fatto registrare 28.8 punti, 4.2 rimbalzi e 7.5 assist di media con il 45.1% dal campo e il 39.1% dall’arco (rimbalzi e percentuale dalla lunga distanza a parte, le altre cifre rappresentano i secondi migliori valori in carriera), mentre ai playoff ha fatturato 34.3 punti (career-high), 4.3 rimbalzi, 10.2 assist (career-high) e 1.0 rubata di media con il 46.3% dal campo e il 44.9% dall’arco.