Diciamoci la verità: prima o poi il sogno degli Hawks sarebbe dovuto finire. Senza nulla togliere a quanto fatto (e dimostrato) da Atlanta sia durante la regular season che durante i playoff, è praticamente già stato un miracolo che la truppa agli ordini di coach McMillan sia arrivata non solo alle Eastern Conference Finals, ma addirittura a disputarne il sesto atto. A inizio stagione era prevedibile una presenza di Young e soci nella postseason, ma nessuno (o quasi) avrebbe scommesso un centesimo su una run di questo tipo: dopo l’evaporazione dei Knicks e il dramma messo in piedi dai 76ers (penalizzati da un Embiid con qualche problema fisico), le difficoltà tecniche di coach Budenholzer e l’infortunio di Giannis Antetokounmpo stavano per fare agli Hawks l’ennesimo regalo. Alla fine però, la squadra più forte ha portato a casa la serie e (meritatamente) il posto alle NBA Finals.
Milwaukee che chiude la serie vincendo quinto e sesto atto senza Antetokounmpo, che ora potrà quindi recuperare senza troppa pressioe per gara-1 delle Finals. Grande protagonista, in assenza del greco due volte MVP, è Middleton, che nella notte guida i compagni nello strappo del terzo periodo (vinto 44-29) segnando la bellezza di 23 punti: il suo tabellino a fine partita recita 32 punti (10/22 dal campo, 4/10 dall’arco), 4 rimbalzi, 7 assist e 3 rubate. Altrettanto fondamentale il contributo di un Holiday da 27 punti (11/23 al tiro), 9 rimbalzi, 9 assist, 4 rubate e 2 stoppate, così come solide sono le performance di Lopez (13 punti, 6 rimbalzi, 3 stoppate) e Portis (12 punti, 9 rimbalzi). Dalla panchina incidono anche Connaughton (13 punti, 8 rimbalzi, 2 rubate) e Teague.
In generale i Bucks riescono ad alzare il proprio livello difensivo, condendo davvero poca libertà d’azione ai propri avversari e mettendo sempre una discreta pressione.
Agli Hawks non basta invece il rientro di un Young tutt’altro che stellare (4/17 al tiro e 5 perse), ma che ha comunque provato fino all’ultimo a trascinare i propri compagni. In generale faticano tutte le pedine di Atlanta e coloro che si mettono più in evidenza sono Bogdanovic (20 punti, 3 assist, 3 rubate), Collins (13 punti, 11 rimbalzi), Capela (14 punti, 9 rimbalzi), Gallinari (13 punti, 8 rimbalzi) e Reddish (21 punti).
La franchigia della Georgia appare fisicamente in difficoltà, ma come sempre non molla fino all’ultimo. A differenza di quanto fatto dai 76ers, i Bucks lasciano pochi margini d’errore e d’azione e alla fine l’inesperienza e la differenza di qualità tra le due squadre risulta decisiva.
Quella di Milwaukee è la prima apparizione al duello per il titolo dal 1974 (quando i Bucks persero 4-3 contro i Cetlics).