Lo scorso 15 aprile, a neanche due settimane di distanza dal suo debutto con la maglia dei Brooklyn Nets, LaMarcus Aldridge annunciava a sorpresa il proprio ritiro dal basket giocato a causa di alcuni problemi al cuore (ritmo cardiaco anomalo).
Il nativo di Dallas lasciava la lega dopo 15 anni e 1.029 partite giocate tra Portland Trail Blazers, San Antonio Spurs e Brooklyn Nets. Durante la sua carriera è stato 7 volte All-Star (2012-2016, 2018-2019) e ha accumulato 19.4 punti, 8.2 rimbalzi, 2.0 assist e 1.1 stoppate di media. Rientra inoltre nel ristretto club dei 25 giocatori della storia della NBA ad aver raggiunto quota 19.000 punti e 8.000 rimbalzi.
Un addio fulmineo, inaspettato. Un addio che, dopo il suo arrivo a Brooklyn, sembrava lasciare qualcosa di incompiuto.
A quasi cinque mesi di distanza arriva tuttavia una svolta altrettanto inaspettata: Aldridge ha infatti ottenuto il via libera dai medici per poter tornare a giocare e sarebbe pronto a tornare a calcare i parquet della NBA in quella che sarebbe la sua 16° stagione in carriera.
Sebbene le sue condizioni fisiche (per non parlare di quelle psicologiche, con il prodotto di Texas che sta combattendo la depressione) siano incerte, il classe 1985 è un giocatore che fa gola a molte squadre. A rivestire il ruolo di favoriti in caso di un suo ritorno ci sono i Brooklyn Nets, franchigia con cui Aldridge ha dei conti in sospeso (nelle cinque partite disputate con la franchigia newyorkese durante la scorsa stagione, l’ex Spurs e Blazers aveva fatto registrare 12.8 punti, 4.8 rimbalzi, 2.6 assist e 2.2 stoppate di media con il 52.1% dal campo).