NBA

Dennis Rodman: “Non guardo molte partite. Tirare da 15 metri non è basket”

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Uno degli argomenti che scatena più discussioni in assoluto tra gli appassionati della palla a spicchi è il confronto tra le varie epoche e il tentativo di analizzare il cambiamento della pallacanestro cercando a tutti i costi di capire se si parla di evoluzione o di involuzione.

Un argomento che tuttavia non interessa solo gli appassionati: sono infatti, come è noto, diverse le ex star della NBA che hanno voluto dire la propria, lanciando spesso e volentieri “accuse” ilari nei confronti del basket odierno (probabilmente solo per ottenere un po’ di visibilità).
L’ultimo in ordine cronologico ad essersi espresso a riguardo è stato Dennis Rodman, che negli scorsi giorni si è dimostrato critico -stranamente – verso l’esasperazione del tiro dalla lunga distanza e presenza di uno spettacolo privo del vero agonismo.

“Non guardo molte partite, si fa fatica a seguire tutto con attenzione quando hai giocato al basket di una volta in cui c’erano intensità e competitività. Ma adesso… non ho intenzione di vedere ragazzi che scendono in campo e tirano da 15 metri. Non è basket. Capisco che vogliano segnare tirando dalla distanza, ma mio Dio… Devi portare eccitazione al gioco, come facevamo una volta. Quindi per me è diventato difficile da guardare, ma a molti bambini piace”

Affermazioni che non rappresentano di certo una novità nel grande confronto tra epoche, e che in parte risultano fini a se stesse. Che la regular season non generi grande interesse è ormai assodato, ma si tratta di un qualcosa che va ben oltre (e che nasce ben prima) l’enorme crescita della mole di tiri dall’arco. Ai playoff il discorso invece è sicuramente diverso. Inoltre, bisogna affermare che il tiro dalla distanza genera comunque un certo entusiasmo (basta vedere le reazioni alle triple di Stephen Curry, Trae Young, Luka Doncic, James Harden… giusto per citarne alcuni) e non ha di certo cancellato – ma ridefinito – tutti gli altri aspetti tecnico-tattici della pallacanestro.

Come sempre, cercare di confrontare due cose è sicuramente utile per capire che tipo di andamento stia seguendo l’oggetto preso in esame, ma se il fine è solo quello di esprimere un parere parziale volto a far “primeggiare” una cosa sull’altra allora la discussione perde di senso.

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