Intervistato da Tyler R. Tynes di GQ durante la New York Fashion Week, Shai Gilgeous-Alexander non ha nascosto le sue ambizioni e si è anche sbilanciato su un paragone con un suo idolo: Steve Nash.
“Voglio diventare uno dei migliori play di sempre. Non sto giocando per essere solo un buon giocatore. Voglio diventare uno dei più grandi di sempre. Sono lo Steve Nash nero”
Il classe 1998 nativo di Toronto ha anche parlato di come abbia cercato di imparare qualcosa da Chris Paul e Dennis Schröder, cercando di assorbire come una spugna più insegnamenti possibili: dal primo a livello tattico, dal secondo a livello di spirito competitivo e di dedizione al gioco.
Un’altra cosa che ha appreso nei suoi primi tre anni nella lega (è stato selezionato con l’11° scelta assoluta al Draft del 2018 dagli Charlotte Hornets), vivendo in prima persona la trade che ha ha portato Paul George ai Clippers, è che la NBA alla fine dei conti è un business: “Alla fine il mio lavoro è quello di giocare a basket. Sono pagato per quello, giusto? Qualsiasi sia la città non importa. Sono solo fortunato che sia OKC“.
I Thunder hanno deciso di puntare in maniera più che convinta sul prodotto di Kentucky, con Gilgeous-Alexander che ha ripagato la franchigia dell’Oklahoma con una stagione da 23.7 punti, 4.7 rimbalzi e 5.9 assist di media con il 50.8% dal campo e il 41.8% dall’arco. Tutte cifre, ad esclusione dei rimbalzi, che rappresentano career-high. Una stagione, quella 2020-2021, terminata in anticipo (il 24 marzo, dopo 35 partite giocate) a causa di una lesione nella fascia plantare.
Già nella regular season 2019-2020 aveva comunque messo in luce tutto il suo potenziale, chiudendo con 19.0 punti, 5.9 rimbalzi, 3.3 assist e 1.1 rubate di media con il 47.1% dal campo e il 34.7% dall’arco.
Questo agosto il buon Shai ha firmato un’estensione quinquennale da 173 milioni di dollari che sarà valida a partire dalla stagione 2022-2023.