Nella giornata di giovedì, durante una sessione media privata, Draymond Green (che ha saltato i primi due giorni del training camp per motivi personali) ha parlato della situazione riguardante Andrew Wiggins in merito alla sua contrarietà a vaccinari. In particolare, incalzato dai giornalisti, il leader vocale della franchigia di San Francisco ha affermato che secondo lui non è compito suo spingere il compagno a vaccinarsi, in quanto si tratta di scelte personali.
“E’ come se dicessi ad Andrew, che tutti sanno aver avuto un figlio circa cinque mesi fa, ‘Tua moglie sta entrando in travaglio. Come osi lasciare la squadra e non occuparti di tua moglie?’. E’ un qualcosa di personale per lui. E’ qualcosa che è legato alla salute. E’ qualcosa che di personale per la sua famiglia.
Stiamo avendo a che fare con una situazione che secondo me si è trasformata in una guerra politica tra vaccinati e non vaccinati. Penso che la questione sia diventata molto politica. E se qualcuno che non è estremamente coinvolto nella politica, con un atto del genere si rischia di tagliarlo fuori. Penso che bisogni rispettare i sentimenti e le loro convinzioni personali. Credo anche che ciò si sia perso quando si parla di vaccinati e non vaccinati. Dicono che viviamo nella terra della libertà e poi non viene data a nessuno poiché obblighi le persone a fare qualcosa. E ciò va contro tutto quello che l’America rappresenta.
Non sono nella posizione di dirgli cosa dovrebbe o non dovrebbe fare. Come leader della sua squadra non andrò a dirgli che abbiamo bisogno che lui si vaccini. Ognuno fa ciò che si sente. Non gli chiederò se è vaccinato contro la poliomielite, quindi perché dovrei chiedergli se ha fatto il vaccino contro il covid? Non è il mio compito e non è di mio interesse se si è vaccinato o meno. E’ una scelta personale capire cosa fare con il proprio corpo. Non è mio compito dire cosa dovrebbe fare o meno con il proprio corpo, perché lui non verrà da me a dirmi cosa dovrei fare con il mio”
Ricordiamo che ad oggi la NBA ha negato l’esenzione religiosa a Wiggins, il quale quindi, stando alle leggi messe in piedi dalla città di San Francisco, non potrà giocare le partite casalinghe. Non solo: la lega ha infatti stabilito che ai giocatori che non scenderanno in campo a causa della mancata vaccinazione verrà decurtata parte dello stipendio.
Attualmente la percentuale di giocatori vaccinati all’interno della NBA è di circa il 95%, quindi sono davvero pochi gli elementi “esclusi” (uno su tutti Bradley Beal).