Questa notte i Golden State Warriors hanno disputato la loro prima partita di preseason e hanno potuto contare, tra gli altri, anche sull’apporto di Andrew Wiggins. Cosa tutt’altro che scontata se si pensa che fino a tre giorni fa il canadese non era vaccinato e quindi non poteva prendere parte – stando alle disposizioni della città di San Francisco – alle partite casalinghe dei Warriors.
Il prodotto di Kansas classe 1995 ha quindi cambiato idea, ricevendo il vaccino durante le scorse 48 ore e tornando quindi a completa disposizione della franchigia californiana. Inutile dire che nel post partita sono state chieste spiegazioni a Wiggins di questo cambio di rotta.
“Le uniche due opzioni erano vaccinarmi o non giocare in NBA. E’ stata una decisione dura. Spero che funzioni nel lungo termine e che tra 10 anni io non abbia problemi di salute, perché so che molte persone hanno reazioni o problemi legati alla vaccinazione.
Non è stata fatta una regola, ma per fare certe cose e per lavorare è come se non avessi possesso del tuo corpo. Se si vuole lavorare nella società attuale bisogna sottostare alle regole che vengono fatte riguardo ciò che finisce nel tuo corpo e quello che devi fare. Fortunatamente ci sono persone più forti di me che continuano a combattere e difendono le proprie idee”
Wiggins, che ha ringraziato i compagni di squadra per il supporto (in particolare Draymond Green), ha ammesso di aver ricevuto il monodose Johnson&Johnson e di essere l’unico membro della sua famiglia ad essersi vaccinato.
Il nativo di Toronto, nonostante qualche piccolo fastidio e malessere derivante dalla vaccinazione, contro i Blazers ha disputato 16 minuti e ha firmato 13 punti (5/10 al tiro).
Ricordiamo che la NBA aveva negato all’ex Timberwolves la possibilità di ottenere un’esenzione religiosa e che la lega proprio nelle ultime ore ha trovato un accordo con la NBPA per la decurtazione dello stipendio di quei giocatori non vaccinati che salteranno le partite casalinghe.