La questione riguardante Ben Simmons potrebbe essere un grattacapo non solo per i Philadelphia 76ers, ma anche per tutto il resto della lega.
Il comportamento dell’australiano potrebbe infatti rivelarsi un pericoloso precedente, in cui una stella prima firma un max contract e poi tiene sotto scacco la franchigia richiedendo uno scambio. Per questo, secondo quanto riportato da Bleacher Report, alcuni dirigenti di altre franchigie NBA starebbero valutando la proposta di introdurre delle multe o delle penalità nei confronti di quei giocatori che chiedono una trade. C’è chi dice che i giocatori dovrebbero rinunciare al 70% del proprio stipendio garantito fino alla cessione, mentre una proposta più realistica prevedrebbe la decurtazione del 40% del salario.
E’ chiaro che sia la NBPA che gli agenti sono contrari a qualsiasi tipo di penalità, in difesa della libera circolazione dei giocatori all’interno della lega.
Certo che applicare una multa a qualsiasi giocatore intenda essere scambiato è piuttosto insensato, visto che quantomeno andrebbero esclusi tutti quei casi in cui viene trovato un accordo con la franchigia senza alcuno scontro. Va comunque evidenziato che su casi come quello di Simmons si potrebbe invece ragionare su qualche provvedimento particolare, perché effettivamente la franchigia ne esce particolarmente danneggiata.