Come riportato da Adrian Wojnarowski, i Philadelphia 76ers sono tornati a multare Ben Simmons e a quanto pare non si tratta di un singolo, isolato provvedimento. La franchigia infatti, che ha levato dallo stipendio dell’australiano 360.000 dollari per aver saltato la partita della scorsa notte contro i Pistons, ha deciso che continuerà ad infliggere sanzioni pecuniarie al proprio giocatore fino a quando questi non deciderà di collaborare.
In particolare, per fare un piccolo ripasso della situazione, i 76ers avevano offerto il supporto dello staff medico a Simmons in modo tale da provare a risolvere i problemi psicologici che bloccherebbero il giocatore nell’unirsi di nuovo alla squadra e a scendere in campo. Il prodotto di LSU ha tuttavia declinato più volte l’offerta, rispondendo che avrebbe cercato da solo delle soluzioni. Ad oggi, visto che non è cambiato nulla, appare evidente che quella del classe 1996 sia solo una scusa per non scendere in campo, così è scattato il provvedimento da parte della franchigia.
Philadelphia ritiene di aver fornito tutto il supporto necessario al buon Ben e in un contesto come questo l’unica soluzione non poteva che essere l’applicazione di una sanzione. I 76ers tra l’altro avevano già rifilato al nativo di Melbourne una multa da 1.4 milioni per aver saltato le partite di preseason e svariati allenamenti, workout e ritrovi.
Intanto Embiid e soci, nonostante l’assenza di Simmons, si godono il momentaneo primo posto ad Est con un record di 7 vittorie e appena 2 sconfitte.