Quella riportata da Shams Charania è una notizia piuttosto sorprendente, considerando che la franchigia sulla carta ha le potenzialità per fare i playoff ogni anno senza troppi problemi. Certo che se l’obiettivo dovesse essere quello di puntare alla costruzione di un roster che possa arrivare alle Conference Finals, allora più che un rebuilding servirebbe un miracolo.
L’inizio di stagione sottotono (13° ad Est con un record di 10-16) è sicuramente il principale fattore da cui nasce la considerazione della franchigia di Indianapolis, ma dove può condurre il percorso della ricostruzione? Le tre pedine messe sul mercato che cosa possono fruttare?
Domantas Sabonis, Caris LeVert e Myles Turner sono tutti giocatori interessanti (soprattutto il figlio di Arvydas), ma quando si tratta di scambiare dei giocatori bisogna vedere le offerte della controparte. La cosa da chiedersi è fondamentalmente cosa vogliono i Pacers: una star di medio livello? Dei role player? Dei giovani? Scelte al draft?
L’approdo nell’Indiana di un giocatore di alto livello è un’ipotesi abbastanza remota, visto che da un lato è difficile immagine che una franchigia di livello possa dar via uno dei propri migliori giocatori per ottenere una delle tre pedine sopracitate, e dall’altro quello di Indianapolis è tutto meno che un mercato importante a cui le star ambiscono. Risulta quindi decisamente più concreta la possibilità di ottenere un pacchetto che contenga qualche role player o qualche giovane (più qualche scelta ai futuri Draft), sempre che la franchigia non abbia richieste troppo elevate.
Fatto sta che qualcosa in casa dei Pacers sembra essersi rotto e c’è assoluto bisogno di un cambio di rotta.