All’interno della NBA solo il 3% dei giocatori non si è ancora vaccinato e tra questi ovviamente il più noto è Kyrie Irving, con il play dei Nets che ha affermato di sentirsi insicuro e che con il suo gesto sta cercando di difendere la posizione di tutte quelle persone che fanno ciò che quello secondo loro è giusto per la propria situazione.
A sostegno di Irving non si sono schierate personalità di rilievo, almeno fino a poche ore fa. John Stockton, Hall of Famer ex Utah Jazz e leader all-time a livello di assist, ha infatti voluto esprimere (ospite ad un podcast) la propria vicinanza al nativo di Melbourne arrivando addirittura a definirsi orgoglioso di quanto fatto finora dal prodotto di Duke.
“Kyrie, hai moltissimi sostenitori. Non tutti riescono a farsi sentire vicini, e tu non puoi arrivare a tutti loro, ma c’è una maggioranza là fuori che fa il tifo per te. Non ci sono tante persone coraggiose come lui. Sono orgoglioso di lui come individuo che si assume qual tipo di rischio personale e come persona coraggiosa che sta dalla parte di ciò che sente esser giusto”
A queste parole Stockton avrebbe poi collegato un attacco ai produttori dei vaccini e agli obblighi che sono stati imposti dalle autorità in merito alla vaccinazione e avrebbe inoltre affermato che se fosse stato un giocatore al giorno d’oggi non avrebbe rischiato di vaccinarsi per giocare, sperando di convincere anche gli altri giocatori a non farlo e quindi a non scendere in campo.
Per chi non lo sapesse, Stockton è un convinto no-vax che è persino apparso in un documentario di stampo complottista che parlava di una presunta “cospirazione del vaccino”. Nel filmato si sente addirittura il dieci volte all-star affermare di aver fatto significative ricerche sul covid-19 e di essere giunto alla conclusione che “questo non è così pericoloso se paragonato ad altri virus“.