NBA Recap

I Top&Flop del Christmas Day 2021

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Quello di quest’anno è stato un NBA Christmas Day piuttosto particolare, in cui diverse franchigie scese in campo hanno visto il proprio roster penalizzato da assenze più o meno importanti dovute ai protocolli sanitari. Lo spettacolo non è comunque mancato. Ecco quindi i Top&Flop di uno degli appuntamenti più attesi della stagione.


TOP

  • Giannis Antetokounmpo: il greco due volte MVP si prende di forza il palcoscenico trascinando i suoi Bucks alla vittoria rimontando 13 punti di svantaggio negli ultimi 5′ di gioco. Il tabellino di Giannis parla di 36 punti (13/23 dal campo e 10/15 dalla lunetta), 12 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate, con il classe 1994 che decide la gara piazzando 12 punti nell’ultima parte del match e la stoppata che a 8″ dalla conclusione ha mandato in onda i titoli di coda.
  • Stephen Curry: per la prima volta in carriera il “Signore delle triple” supera quota 20 punti in un Christmas Day, e lo fa in grande stile piazzando una performance da 33 punti, 4 rimbalzi, 6 assist, 3 palle rubate e 1 sola palla persa. Certo, la prova balistica non è affatto delle migliori (10/27 complessivo, 5/16 dall’arco), ma considerato il trattamento che gli ha riservato la difesa dei Suns sulla cosa si può anche sorvolare. Proprio in merito a quest’ultimo aspetto, Curry contribuisce anche in un modo che le classiche statistiche non rilevano, ovvero la gravity: il #30 dei Warriors concentra infatti così tanto l’attenzione della difesa su di sé da consentire ai compagni di prendersi comodi tiri aperti sia dal perimetro che dentro il pitturato (chiedere ad Otto Porter Jr, a cui va una mini menzione considerando i 7 punti consecutivi con cui ha di fatto chiuso il match).. Compagni ovviamente poi bravi a convertire le proprie opportunità.
  • James Harden-Patty Mills: niente Kevin Durant, no problem. Harden ritrova le vesti di trascinatore trovando una delle consuete triple-doppie da 30+ punti che hanno caratterizzato la sua carriera nelle scorse stagioni (36 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, tirando 10/25 dal campo, 3/8 dall’arco e 13/17 ai liberi; a tutto ciò si aggiungono anche 3 stoppate), mentre Mills veste i panni di John Wick è dà vita ad una sparatoria mortifera: l’ex Spurs chiude con 34 punti e 7 assist, tirando 11/17 dal campo e soprattutto 8/13 dall’arco, stabilendo il nuovo record di triple realizzate a Natale.
  • LeBron James: quello che sta facendo in questa stagione, sulla soglia dei 37 anni e con la squadra che si ritrova, è completamente senza senso. Anche questa notte James ha provato a trascinare la baracca gialloviola, ma ovviamente tutto ha un limite: per il nativo di Akron arrivano 39 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e palle rubate, tirando 14/25 dal campo e 3/9 dall’arco. Niente miracolo di Natale quest’anno, ma solo un grande traguardo personale: King James supera infatti Kobe Bryant e diventa il nuovo leader all-time per punti segnati nei match del Christmas Day.
  • Donovan Mitchell-Mike Conley-Bojan Bogdanovic: il terzetto degli Utah Jazz deve fare gli straordinari per consentire alla franchigia di Salt Lake City di superare i Dallas Mavericks privi di Luka Doncic, ma almeno gli sforzi hanno ripagato nella maniera sperata. I tre combinano per 80 punti, 14 rimbalzi, 9 assist e 5 palle rubate, tirando complessivamente 26/52 dal campo e 8/23 dall’arco.

FLOP

  • Bogdan Bogdanovic-Cam Reddish: l’assenza di Trae Young, unita a quelle di Danilo Gallinari e Lou Williams, ha spostato inevitabilmente le responsabilità offensive nelle mani di John Collins, Bogdan Bodganovic e Cam Reddish. Se il primo, dopo un inizio difficile, ha aggiustato la mira e chiuso il match in maniera dignitosa, gli altri due elementi hanno dato vita ad una vera e propria sparatoria alla cieca: il duo Bogdanovic-Reddish chiude infatti con 18 punti, un pessimo 6/27 dal campo e un altrettanto pessimo 3/16 dalla lunga distanza. Numeri che hanno di fatto condizionato le piccolissime speranze che aveva Atlanta di portare a casa il match contro i Knicks.
  • Jayson Tatum: i decimati Celtics riescono nell’impresa di gettare al vento un +13 a 5′ dalla conclusione (dopo esser stati sopra anche di 19 lunghezze) e il principale responsabile può essere considerato Tatum. Colui che dovrebbe guidare la propria franchigia nei momenti decisivi, al momento si sta rivelando una palla al piede: in questa stagione il prodotto di Duke sta infatti tirando con il 35.3% dal campo nel “clutch time”, sparacchiando un orrendo 2/16 dall’arco e totalizzando anche 9 palle perse. Un trend che è proseguito con la partita di ieri sera, dove Tatum negli ultimi 5′ di gioco ha totalizzato appena due errori al tiro e altrettante palle perse. Il suo tabellino alla fine parla sì di 25 punti, 9 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate e 2 stoppate, ma anche di 4 palle perse e di un complessivo 7/20 al tiro.
  • Devin Booker: partita a dir poco sottotono da parte del prodotto di Kentucky, che non si fa quasi mai vedere e colleziona appena 13 punti (conditi da 3 rimbalzi, 3 assist e 2 rubate) con un obbrobrioso 5/19 dal campo (1/5 dall’arco). Nella sconfitta dei Suns pesa sicuramente molto la mancanza del suo solito contributo offensivo.
  • Russell Westbrook: la tripla-doppia non ha alcun valore se non quello di mero registro statistico. L’ex Wizards continua a faticare molto e sulla sua performance non incide il roster rimaneggiato: oltre all’ennesima prova oscena in fase offensiva (4/20 dal campo, 0/3 dall’arco), dove incidono soprattutto le scelte poco sensate, Westbrook continua a dimostrarsi un minus incredibilmente dannoso per la difesa gialloviola, vagabondando per il campo alla ricerca di raddoppi inutili o perdendo di vista in continuazione il proprio uomo (clamorosa l’azione in cui, nel finale, Patty Mills tira senza marcatura dall’angolo e mette fine alla partita).
  • RJ Barrett: menzione speciale per un giocatore appartenente ad una franchigia vincente. Il canadese classe 2000 continua a fare grande difficoltà e non riesce a cogliere neanche un’occasione d’oro come quella di ieri sera: il prodotto di Duke chiude infatti con solo 9 punti in 25′ d’azione, con un orrendo 4/15 al tiro (1/8 dall’arco).

Note

Questo probabilmente verrà ricordato come il Christmas Day delle triple-doppie. Non solo non era mai successo che a Natale venissero registrate tre statistiche del genere (i protagonisti sono stati Kemba Walker, James Harden e Russell Westbrook), ma è anche la prima volta nella storia della NBA che due avversari hanno registrato rispettivamente una tripla-doppia (Harden e Westbrook).

Kemba Walker (il primo Knick a riuscirci) e James Harden sono inoltre diventati rispettivamente il settimo e l’ottavo giocatore di sempre a mettere a referto una tripla-doppia nel match di Natale, mentre Russell Westbrook è diventato il secondo giocatore di sempre a farne registrare almeno due (l’altro è Oscar Robertson a quota 4).

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