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Russell Westbrook: “La gente si aspetta troppo da me”

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Dopo il Christmas Day, dove è arrivato un carico extra di critiche in aggiunta a tutte quelle piovute dall’inizio della stagione, Russell Westbrook ha sbottato e ha voluto rispondere a tutti quelli che gli dicono cosa dovrebbe fare.

“Tutti mi dicono cosa dovrei fare, quello che pensano e come vorrebbero che stessi in campo. Io voglio solo giocare e pensare a quello che faccio meglio, a ciò che posso fare per aiutare la squadra. Farmi il culo in campo, cercando di migliorare i miei compagni come faccio da anni. La gente si aspetta che ogni sera registri 25 punti, 15 rimbalzi e 15 assist, ma non è normale. Non è una cosa che le persone fanno di frequente. So di averlo fatto nelle ultime cinque stagioni, ma non è normale. A me ora interessa solo fare quello che so di poter fare, indipendentemente da cosa gli altri pensano che dovrei fare”

Nonostante stia continuando a mettere molta energia in campo, Westbrook non sta affatto rendendo come alcuni si aspettavano, e ciò che gli veniva (e viene) chiesto è tutto meno che fare triple-doppie spaziali.

I suoi numeri parlano di 19.6 punti (minimo in carriera dal suo secondo anno nella lega), 7.9 rimbalzi e 8.1 assist di media con il 45.1% dal campo e il 30.4% dall’arco: cifre che, se estrapolate dal contesto, non sarebbero affatto malvagie. Il problema però è che le prestazioni di un giocatore si valutano in maniera approfondita e non solo sulla base delle statistiche più generiche. Chi ha visto un minimo di partite dei Lakers si sarà sicuramente accorto di come Westbrook non solo prenda decisioni a dir poco discutibili in fase offensiva, risultando peraltro un ostacolo ai compagni quando gioca off the ball (non avendo tiro dalla lunga distanza viene costantemente battezzato dal proprio difensore, che preferisce staccarsi molto e riempire l’area), ma in difesa è come se i gialloviola avessero un giocatore in meno. Russ vaga infatti non di rado per il campo alla ricerca di raddoppi a dir poco insensati, perdendo quindi di vista il proprio uomo e creando un piccolo buco in difesa.

Ai tifosi della franchigia losangelina non interessa quindi vedere il n°0 mettere a referto prestazioni clamorose dal punto di vista statistico, ma basterebbe semplicemente che l’ex Wizards giocasse con più intelligenza e precisione, mettendo magari più impegno in fase difensiva. Certo che, va sottolineato, il roster dei Lakers di quest’anno non è sicuramente quello più adatto ad esaltare le capacità del prodotto di UCLA.

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