Durante una recente intervista per TV Arena Sport, Nikola Jokic, MVP in carica, ha parlato di vari temi: dalle difficoltà nell’approccio alla NBA alla mentalità tenuta nelle prime partite contro le star, passando per un pensiero al suo avversario più temibile.
“Quando sono arrivato qui volevo subito tornare a casa. La prima settimana di allenamenti ero circondato da giocatori fisici e atletici che segnavano da ogni posizione. Non conoscevo la lingua e ho dovuto cambiare le mie abitudini. Penso di aver bevuto l’ultima Coca-Cola sul volo che mi ha portato in America, e fino ad allora ne bevevo due o tre litri al giorno.
Quando giochi contro le star non devi pensare a chi hai di fronte. Bisogna guardare solo alla maglia e al numero che c’è sopra. Altrimenti ti perdi e dimentichi tutto ciò che sai. Inizi ad ammirarli, perdi il desiderio di competere e accetti che c’è qualcuno più bravo di te. E questo non va bene.
Dico sempre che se non ami Steph Curry, allora non ami il basket. E’ semplicemente incredibile quello che fa”
Jokic quest’anno, considerando la mancanza delle altre due star dei Nuggets (Jamal Murray e Michael Porter Jr), sta disputando una stagione incredibile a livello individuale. Al di là dei 25.7 punti, 13.9 rimbalzi (career-high) e 7.0 assist di media con il 56.2% dal campo e il 35.2% dall’arco, il centro serbo sta facendo registrare un PER (Player Efficiency Rating) di 32.20, valore che rappresenterebbe il nuovo primato in una singola stagione (battendo il 31.86 firmato da Giannis Antetokoumpo nella stagione del secondo MVP, quella 2019-2020).
Il nativo di Sombor ha anche aggiustato in maniera evidente la sua difesa, non risultando così più un costante punto debole come gli scorsi anni.