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Ricky Rubio: “Quando mio figlio inizierà la scuola lascerò la NBA”

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Durante una recente intervista rilasciata al quotidiano spagnolo La Vanguardia, Ricky Rubio ha parlato della situazione legata al suo infortunio e di quanto ancora durerà la sua carriera nella NBA.
Ricordiamo che Rubio poco prima della fine del 2021 ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e dovrà di conseguenza saltare il resto della stagione.

“Il mio rimpianto è durato un giorno. Mi sono infortunato, cosa possa farci? Bisogna mettere le cose in prospettiva. Ricordiamoci che stiamo soffrendo gli effetti di una pandemia.
Come ho già detto, confermo che non giocherò gli Europei di quest’estate. Verrò coinvolto in un altro modo e in futuro tornerò in campo”


La prossima estate lo spagnolo, che è diventato uno dei tre giocatori nella storia della NBA – dopo Michael Redd e Jabari Parker – ad essersi infortunato lo stesso legamento crociato per due volte nella propria carriera professionistica (la prima fu nel 2012), sarà free agent quindi non mancano le prime speculazioni sul suo futuro.

“In passato la prendevo male (riguardo i rumors su un possibile cambio di franchigia, ndr). Non la prendi bene perché vorresti dare tutto per la squadra in cui giochi, poi quando dai tanto e, come successo a Phoenix o Minnesota, si sbarazzano di te senza neanche fartelo sapere… ci fai l’abitudine. Quando arriva febbraio iniziano i rumors su uno scambio riguardante Ricky Rubio”


Il nativo di El Masnou classe 1990 non dovrà comunque avere a che fare con tutto questo ancora a lungo. Stando alle sue affermazioni infatti, tra circa quattro anni infatti (il figlio Liam ieri ha compiuto due anni) dovrebbe lasciare la lega e tornare in patria.

“Quando mio figlio inizierà ad andare a scuola, non varrà più la pena rimanere in NBA. A quel punto tornerò in Europa. Non voglio fargli girare la testa a sei anni, a quell’età si iniziano le prime amicizie. Ne ho discusso con mia moglie e abbiamo messo le cose in chiaro: verrà un giorno in cui la pallacanestro non sarà la mia priorità”


La quinta scelta assoluta al Draft del 2009 stava vivendo una stagione sensazionale, con un contributo che va oltre le classiche statistiche (è stato mentore e leader per i giovani a roster): 13.1 punti (pareggiato il massimo in carriera), 4.1 rimbalzi, 6.6 assist e 1.4 rubate, questo il suo bottino a partita, tirando con il 36.3% dal campo e il 33.9% dall’arco.

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