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Denver pialla i Lakers, Westbrook risponde alle critiche di Magic Johnson

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Nella notte i Los Angeles Lakers hanno rimediato l’ennesima figuraccia stagionale, con la franchigia gialloviola che nella sconfitta per 133-96 subita contro i Denver Nuggets toccano probabilmente uno dei punti più bassi di questa stagione.
Una squadra che appare disorganizzata in attacco e quasi disinteressata in difesa, perché per concedere 73 punti nella sola prima metà di gara la cosa che sicuramente manca è l’impegno. Così come pare che non si facciano passi in avanti in nulla. Tempo fa si era parlato più volte delle difficoltà espresse dai Lakers nel terzo periodo ed Anthony Davis all’epoca aveva sottolineato come servisse una reazione: ecco, stanotte la banda di coach Vogel ha perso la terza frazione 29-19, con il divario che si è spostato sul +23 in favore dei Nuggets e la partita che ha sostanzialmente visto scorrere anticipatamente i titoli di coda.

I gialloviola ora sono settimi ad Ovest con 21 vittorie e 22 sconfitte, record maturato nonostante finora la franchigia losangelina abbia avuto il calendario più facile della lega (la scusa degli infortuni non vale, visto che quasi tutte le squadre hanno riportato problemi). Una situazione che alla lunga sta facendo perdere la pazienza a LeBron James, che alla fine è un po’ l’autore della pessima costruzione estiva della squadra. Il nativo di Akron ha provato a difendere e sostenere i compagni, ma arriva un punto in cui mancano le parole: non a caso questa notte è uscito dalla Ball Arena senza presentarsi in conferenza stampa.

Il problema è che a prendere la parola è stato Russell Westbrook, il quale, al di là di tutti i problemi che sta causando alla franchigia con il suo modo di giocare (anche stanotte, al di là delle mere statistiche, riscontriamo una difesa inesistente, layup sbagliati e scelte offensive discutibili; le 0 palle perse non significano nulla, visto che per evitare di farne non si prende più alcun rischio e lascia di più la palla in mano ai compagni), pare non rendersi proprio conto dei propri limiti. In sostanza, appare distaccato dalla realtà, e lasciare che sia un giocatore così a rappresentarti, soprattutto se sei i Lakers, non è proprio il massimo.

L’ex Wizards, che tra l’altro si è reso protagonista di una simpatica scenetta con Aaron Gordon, ha voluto rispondere alle critiche che erano arrivate via Twitter da Magic Johnson, leggenda ed ex dirigente dei gialloviola.

Magic non ha voluto sferrare alcun attacco frontale, ma semplicemente ribadire una situazione ormai evidente a tutti: “Dopo esser stati travolti 133-96 dai Nuggets, da tifosi Lakers possiamo accettare una brutta sconfitta, ma meritiamo di più di una mancanza di sforzo e di senso di urgenza. La proprietaria Jeanie Buss si merita di meglio“.

A Westbrook non sono andate molto giù queste parole, con i Lakers che ormai stanno perdendo letteralmente qualsiasi sostegno possibile dall’esterno. Ecco la sua risposta.

“Onestamente non mi sorprende. Al giorno d’oggi tutti danno la propria opinione su qualcosa, senza pensare alle conseguenze e dare peso a ciò che si dice. In questi casi puoi ascoltare e rispondere o lasciare che le parole ti entrino da un orecchio e ti escano dall’altro.
Magic ha dato la sua opinione, ma lui non è con noi tutti i giorni e non sa cosa accade in gruppo, quali sono le nostre sensazioni e cosa stiamo provando a fare. Ognuno è libero di dire la propria opinione, e tutti pensano di doverla dare. Noi dobbiamo solo deciderci a giocare duro. A volte schemi e strategie non servono, basta giocare duro”


Sicuramente essere sommersi di critiche e pareri non richiesti non è una situazione facile, ma stiamo parlando di professionisti che fanno un lavoro dopo tutto ciò è una cosa normalissima. In più, se giochi per i Lakers l’attenzione nei tuoi confronti può solo che raddoppiare.

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