Dopo due giorni di valutazioni, la NBA prende una decisione che fa a dir poco discutere tutto l’ambiente. In seguito al duro fallo commesso su Alex Caruso infatti, Grayson Allen ha ricevuto solamente una sospensione per una partita (il giocatore salterà quindi il match di mercoledì contro Cleveland).
Data la gravità dell’infortunio procurato al giocatore dei Bulls, ci si aspettava una mano ben più pesante da parte della lega, la quale è invece finita con il far infuriare Chicago e con il lasciar perplessi tifosi e addetti ai lavori. Questa poteva infatti essere la volta buona per mostrare zero tolleranza verso i falli antisportivi pesanti (quello di Allen è un flagrant 2, che ha portato alla sua espulsione dal match), invece la NBA ha preferito mantenere lo stesso metro utilizzato finora.
Non è quindi un caso il “trattamento di cortesia” riservato a Nikola Jokic dopo lo scontro con Markieff Morris, con il giocatore dei Miami Heat che deve ancora rientrare in campo da quell’8 novembre (37 partite di fila saltate ad oggi, e la data del suo ritorno sul parquet è ancora un mistero).
A rendere il quadro ulteriormente comico, se possiamo definirlo così, ci pensano i Milwaukee Bucks affermando di non essere d’accordo con la sospensione rifilata al proprio giocatore. Ovviamente una franchigia cerca sempre di dimostrare supporto ai propri membri, ma alle volte determinate uscite si possono anche evitare, visto soprattutto il danno procurato ad un avversario.