L’incubo delle competizioni del sabato non viene cancellato dalla Partita delle Stelle andata in scena questa notte, ma almeno le aspettative in questo caso non erano alte e non sono state di conseguenza deluse.
Il nuovo format garantisce ancora una volta tre quarti di azioni casuali e agonismo pressoché inesistente, per poi vedere un minimo di competitività nella frazione decisiva.
A spuntarla, per il quinto anno di fila (ovvero da quando è scomparsa la divisione tra Eastern e Western Conference), è stato Team LeBron, impostosi 163-160 grazie al canestro decisivo firmato dal suo capitano, LeBron James.
Il premio di MVP della manifestazione (il Kobe Bryant Trophy, ridisegnato in occasione del 75° anniversario della NBA) è andato però a Stephen Curry, autore di una prova da 50 punti con 16 triple a bersaglio su 27 tentativi (nuovo record dell’All-Star Game per bombe realizzate; all’intervallo ne aveva realizzate 8, di cui 6 in un solo quarto, stabilendo così altri primati dell’evento).