A James Harden sono bastate le prime due partite per conquistare Philadelphia. Certo, non che i 76ers abbiano affrontato delle corazzate, ma vedere il proprio neo n°1 infilare 28.0 punti, 9.0 rimbalzi e 14.0 assist di media con il 57.7% dal campo e il 57.1% dall’arco, a cui va unita una ritrovata freschezza atletica, non può che suscitare sensazione estremamente positive.
Così come desta entusiasmo la chimica immediata trovata con Joel Embiid, sia dentro che fuori dal campo. Il centro camerunense grazie all’approdo dell’ex Nets e Rockets è stato sgravato del peso offensivo della squadra, trovando al proprio fianco un facilitatore di primissima classe.
Non a caso Embiid da subito ha sottolineato questo aspetto, e dopo la seconda partita disputata insieme ad Harden ha voluto spendere ulteriori parole sull’argomento.
“Cosa scegli di fare? Lui è un grande passatore e ovviamente è anche un giocatore che attrae molta attenzione su di sé. Quindi devi prendere una decisione. Rimani a difendere me o aiuti su di lui? E se per caso vuoi far scalare altri difensori su di noi, ora ti ritrovi con Matisse (Thybulle) che taglia verso canestro o con dei tiratori che sono estremamente liberi e hanno una sola cosa da fare, ovvero mettere quel tiro. Questo è quello che dobbiamo continuare a fare.
Sono contento di non dover più giocarmi ogni possesso spalle a canestro”
Intanto i più critici aspettano un banco di prova più provante, e soprattutto i playoff.