Focus NBA

Il Ballo dei Debuttanti 2021/22 – Quarto episodio

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Secondo appuntamento del 2022 con lo spazio riservato alle matricole.
L’All-Star Game ha rappresentato il consueto spartiacque della stagione NBA, concedendoci la scusa per stilare un resoconto parziale sul rendimento dei “rookie”.


STELLE NASCENTI

E proprio dall’All-Star Weekend cominciamo, con la partita dedicata ai giovani più brillanti della lega. Per rilanciare un evento che aveva perso molto appeal – anche a causa dell’interpretazione troppo libera e spensierata dei protagonisti – la NBA ha lanciato un nuovo format, con quattro squadre a sfidarsi in un mini torneo.
Il pubblico si è divertito, esaltandosi per le schiacciate di Evan Mobley, il beniamino di casa, per i passaggi di Josh Giddey e per le giocare sopra il ferro di Jalen Green, ma soprattutto per la competizione nei finali di partita, un elemento che era sparito dalla gara negli ultimi anni.
Al termine dei tre incontri, è stato Cade Cunningham ad esser incoronato come MVP, un riconoscimento che rappresenta un altro passo di quella lunga rincorsa al premio di Rookie of the Year. Sebbene si sia trattato comunque di un’esibizione, i 18 punti e 9 assist nelle due partite, le “imbeccate” a Mobley e la tripla decisiva nella finale sono state pur sempre un bel modo per rimarcare il suo talento e la freddezza nei momenti clou.

Cunningham alza il trofeo dedicato al miglior giocatore della partita delle “Stelle Nascenti”

IL MIGLIORE

Passiamo agli “award” di metà stagione. Ci sono molte nomination per il riconoscimento di migliore matricola: Cade Cunningham, in netta ascesa dopo l’inizio balbettante; Scottie Barnes, la scintilla di energia dei rampanti Raptors; Franz Wagner, il tedesco che riserva sempre belle prestazioni per i Magic. Tuttavia, nessuno più di Evan Mobley merita di guardare tutti dall’alto.
L’ex USC è uno dei motivi per il campionato al di là di ogni più rosea aspettativa di Cleveland. I Cavaliers, infatti, sono ampiamente in zona playoff, un traguardo impensabile per una squadra che lo scorso anno occupava le retrovie della Eastern. Mobley ha trasformato la difesa dei Cavs, permettendo a Jarrett Allen di ancorare l’area e non perdersi dietro i finti lunghi che ormai abbondano nella NBA. In attacco è ancora un po’ timido, sebbene i 14 punti abbondanti con il 50% dal campo non siano proprio da buttare, se pensiamo che i Cavs possono contare già sulle iniziative di Darius Garland, Lauri Markkanen, Allen e il nuovo arrivato Caris LeVert.

Il Migliore e la Sorpresa: Mobley schiaccia in testa a Sengun, in un duello che allieterà la NBA per tanti anni

LA SORPRESA

Ci dirigiamo a Houston per parlare del giocatore sorpresa di questa nidiata: Alperen Sengun. Se ne facciamo un mero discorso statistico, è difficile trovare un lungo più efficace: i quasi 9 punti, 5 rimbalzi e oltre 2 assist non sono così scintillanti, ma se pensiamo che i minuti a sua disposizione sono soltanto 17, ecco che quei numeri assumono ben altro significato. Ovviamente, le statistiche possono anche ingannare, ma è indubbio che Sengun possiede dei solidi fondamentali in post basso, delle mani molto morbide anche dalla distanza, fiuto per il rimbalzo e un I.Q. cestistico invidiabile.
Non è un caso, quindi, che i Rockets nell’ultima sessione di mercato abbiano deciso di ascoltare le potenziali offerte per Christian Wood, il centro firmato solo pochi mesi fa per 41 milioni di dollari, ma forse non più necessario date le qualità del giovane Alperen.


LA DELUSIONE

La sera del Draft a Orlando erano euforici, e non poteva essere altrimenti visto l’arrivo in città di Jalen Suggs e Franz Wagner, due giovani dotati del talento giusto per risollevare le sorti dei Magic. Se Wagner sta andando ben al di là delle aspettative, il debutto nella lega di Suggs non è certamente in linea con le previsioni.
Chi lo ha ammirato a Gonzaga, sempre in controllo capace di scegliere quando prendere in mano la partita, fatica riconoscerlo nel giocatore titubante e impreciso al tiro di questi primi quattro mesi in maglia Magic. Certo, non lo hanno facilitato sia gli infortuni che la convivenza tecnica con Cole Anthony, il secondo anno animato da tanta voglia di rivincita dopo la stagione da matricola deludente, ma tutti a Orlando si aspettavano ben altro.


I QUINTETTI IDEALI

Per chiudere, ecco i nostri due quintetti All- Rookie per questa prima parte di stagione:

ALL ROOKIE FIRTS TEAM

Evan Mobley
Cade Cunningham
Scottie Barnes
Franz Wagner
Josh Giddey

ALL ROOKIE SECOND TEAM

Ayo Dosunmu
Chris Duarte
Herbert Jones
Davion Mitchell
Alperen Sengun

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