Bentornati alla presentazione del Torneo NCAA 2022. Dopo le dieci favorite, proviamo a individuare quali potrebbero essere le “Cenerentole”, l’elemento essenziale per il “Gran Ballo” del College Basket.
Murray State
l’ateneo del Kentucky ha tutto per poter sorprendere, anche il tifo di Ja Morant, la superstar di Memphis che in stagione ha fatto visita alla sua “alma mater” per dare quella carica in più. K.J. Williams e Tevin Brown hanno colto subito il messaggio dell’ex compagno di squadra, diventando ancora più decisivi di quanto le statistiche (18 punti e 8 rimbalzi di media il primo, 17 punti con il 40% da tre il secondo) facciano già pensare. Vanno forte a rimbalzo, tirano bene da tre, hanno un ottimo play in Justice Hill, nonché esperienza e una discreta panchina.

Davidson
Se Murray State ha Morant, siamo sicuri che Steph Curry avrà un occhio di riguardo per la sua Davidson. Coach McKillop può contare su una squadra estremamente equilibrata e disciplinata, ma soprattutto precisa dall’arco. Da seguire Hyungjung Lee, un due metri che ha suscitato qualche interesse da parte della NBA, e Luka Brajkovic, lungo moderno e bidimensionale.
UAB
I Blazers si presentano al Torneo con l’entusiasmo derivante dal convincente trionfo in Conference- USA. La ricetta per fare danni: difesa intensa e aggressiva, alla costante ricerca della palla recuperata per il contropiede, rotazione allargata, le magie offensive di Jordan Walker, la guardia newyorkese che non trema nel prendersi il palcoscenico nelle partite che contano.
Longwood
Alzi la mano chi conosceva il piccolo college della Virginia? In pochi, scommetto. E non poteva essere altrimenti, considerando che quest’anno sarà il debutto dei Lancers al “Gran Ballo”. La svolta è arrivata con l’arrivo di coach Griff Aldrich, avvocato e manager di grido nel Texas, che ha lasciato uno stipendio a molti zeri per inseguire il sogno di una carriera da allenatore. Fisici ed efficaci a rimbalzo, in attacco si affidano all’effervescente coppia di guardie composta da of Justin Hill e Isaiah Wilkins. Essere al Torneo è già un successo, ma giocare senza alcuna pressione potrebbe regalare loro altre soddisfazioni.
Vermont
Persi nel Nord- Est degli Stati Uniti, i Catamounts non sono certamente una potenza del basket collegiale, come dimostrano le sole due apparizioni al Torneo negli ultimi dieci anni. Guidati dagli ottimi Ben Shungu e Ryan Davis, potrebbero sorprendere, specialmente se le loro percentuali al tiro, soprattutto da tre punti, non saranno sporcate dall’emozione di trovarsi al “Gran Ballo”.

Chattanooga
Chi non ricorda il popolare spot televisivo del nostro Dan Peterson, felice di rinfrescarsi con un bicchiere di the freddo a bordo piscina, nel caldo delle città del Tennessee. Quest’anno i Mocassins sono davvero “caldi”, nonché euforici per la rocambolesca vittoria al Torneo di Conference, ottenuta grazie alla tripla da nove metri allo scadere segnata da David Jean-Baptiste. Proprio Baptiste e Malachi Smith, un realizzatore sopraffino, sono il motore della squadra, mentre sottocanestro agisce Silvio De Sousa, bel talento che a Kansas non aveva trovato la giusta situazione.
San Francisco
I Dons tornano al Torneo dopo oltre 20 anni. Difendono, vanno forte a rimbalzo, hanno esperienza da vendere, nonché un trio d’eccellenti attaccanti in Jamaree Bouyea (miglior marcatore e assistman della squadra), Khalil Shabaz e il centro Yahuen Massalaki. Da seguire anche Gabriele “Gabe” Stefanini, play bolognese che gioca in quintetto. Certo, niente a che vedere con le gloriose gesta del passato targato Bill Russell (due titoli consecutivi negli anni 50), ma perché non tentare qualche sgambetto eccellente?