Focus NBA

IL Ballo dei Debuttanti

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Penultimo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alle matricole. Andiamo a verificare l’andamento delle giovani speranze nell’ultimo mese di Regular Season.

IL VOLATONE
Mai come quest’anno il premio di “Rookie of the Year” è incerto. Nell’ultimo mese si è assistito a un autentico sprint dei maggiori candidati in vista della votazione finale.
La matricola che, durante l’anno, più ha impressionato è stata Evan Mobley, il lungo dei Cavaliers che ha stupito anche gli addetti ai lavori per la capacità di incidere ai due lati del campo, ma l’ultimo periodo, complici anche alcuni infortuni, non è stato certamente il piu’ brillante.
Ad avvantaggiarsi di questo calo è stato principalmente Cade Cunningham, cresciuto talmente tanto da avanzare una seria e credibile candidatura al premio di “ROY”. Allo stesso modo, non si puo’ negare l’impatto di Scottie Barnes, il “point center” dei sorprendenti Raptors.
Chi vincerà? Appuntamento alla prossima puntata, dove sveleremo i nostri verdetti.

L’APPRENDISTA
A San Francisco l’attenzione è tutta per il recupero di Steph Curry, ma i tifosi dei Warriors hanno potuto consolarsi con l’ascesa di Jonathan Kuminga. Dopo le normali difficoltà iniziali, la matricola sta finalmente mostrando quel talento che lo aveva reso uno dei prospetti più interessanti dell’ultimo Draft. Non poteva essere altrimenti dopo mesi passati “a bottega” da Steve Kerr, Curry, Draymond Green, Klay Thompson e Andre Iguodala, un lusso incredibile per un giovane che deve imparare il mestiere della NBA.
Coach Kerr lo ha anche promosso in quintetto, cercando nel suo atletismo debordante una cura alle assenze di Draymond Green e James Wiseman. Se a febbraio aveva chiuso a quasi 15 punti di media, con il 58% dal campo, a marzo si sta confermando, con le statistiche che risultano penalizzate da alcuni passaggi a vuoto suoi e della squadra (comunque, 13 punti di media).
Sulla Baia, ormai, si pensa solo ai Playoff, un appuntamento atteso da due anni. Per dare la caccia al titolo, Kerr sa bene di dover di recuperare completamente Curry e tutti i suoi super-veterani, ma certamente non può dispiacergli l’idea di avere in panchina un talento come Kuminga.

TRE FOR THREE!!!
Non potevano non utilizzare questo titolo – sebbene appaia un po’ scontato- per il nostro spazio dedicato a Tre Mann, la guardia emergente di Oklahoma City. Anche Tre ha dovuto attendere molto prima di avere spazio, ma con l’infortunio di Josh Giddey il pubblico della Chesapeake Arena ha potuto scoprire un’altra matricola di prospettiva. L’ex Florida non ha impiegato molto nel far fruttare i minuti concessi da coach Mike Daigneault. Se a gennaio i punti di media erano solo 7, nel mese di marzo Tre ha chiuso a oltre14 punti di media. Ma, soprattutto, si è reso protagonista di un exploit che lo ha iscritto nel libro dei record dei Thunder: il 21 marzo, ha segnato 35 punti e provato a guidare la rimonta con 23 punti nel secondo quarto della partita contro i Boston Celtics. In un solo colpo, Tre ha stabilito due record di franchigia, scalzando dal trono di matricola piu’ prolifica su singolo incontro un certo Russell Westbrook.
Inutile dire che Sam Presti stia sogghignando nel vedere i suoi giovani migliorare…

BLAZERS DI SCORTA
Tutto potevamo aspettarci da Portland, tranne che sprofondassero nei bassifondi della Western Conference. Ma, una volta che Damian Lillard ha dovuto gettare la spugna, ecco che la decisione di ripartire è stata quasi automatica. La cessione di C.J.McCollum ha solo certificato l’inizio di un nuovo capitolo fondato sui giovani: Anfernee Simons ha trovato la consacrazione, Nassir Little ha mostrato sempre più lampi di quel talento fisico (prima di infortunarsi…), Jusuf Nurkic ha confermato di poter essere una presenza a centro area. Coach Chauncey Billups, pero’, ha trovato risorse nascoste anche da giocatori molto meno noti:  Trendon Watford e Brandon Williams.
Watford, dopo aver assaggiato solo sporadicamente il parquet, a marzo ha visto i minuti raggiungere i 31 a partita. Ovviamente, anche la sua produzione è salita: 15 punti, quasi 7 rimbalzi e oltre 3 assist, cifre di tutto rispetto, sebbene ottenute in un contesto perdente. Trendon è sempre stato un talento, fin da quando al liceo si merito’ la convocazione per il McDonald’s All American Game, ma nei due anni a Louisiana State non aveva proprio convinto, vedendosi escluso dai due giri del Draft. In questi Blazers, agisce prevalentemente da “finto” lungo (è due metri), rappresentando un ottimo partner di pick and roll ed eccellente nel “mid range”, mentre deve ancora migliorare nel tiro da tre punti, così da costruire una valida minaccia anche da oltre l’arco.
Anche Brandon Williams si porta appresso l’etichetta di “undrafted”, ma in questo mese l’ex Arizona sembra tutto tranne che uno scarto. Gli oltre 15 punti di media raccontano solo in parte il suo impatto. Infatti, Brandon sta conquistando tutti grazie all’esplosività offensiva (sei escursioni sopra i venti punti), a quella innata capacità di creare attacco dal palleggio. Non proprio il profilo ricercato da Portland, ma nel basket destrutturato del 2022 disporre di valide alternative offensive rappresenta certamente un vantaggio, soprattutto se al 27 del mese lo stipendio da versare è irrisorio (solo 53mila dollari).

Top 5

1 – Evan Mobley (Cleveland Cavs): un calo nel finale di stagione potrebbe mettere a repentaglio il raggiungimento un riconoscimento che sembrava quasi certo;
2- Cade Cunningham (Detroit Pistons): sempre piu’ sicuro, a marzo ha viaggiato a quasi 23 punti di media, ribadendo il suo talento a tutti coloro che avevano dubitato per l’inizio di stagione difficile;
 3- Scottie Barnes (Toronto Raptors): nel quinto posto a Est dei sorprendenti Raptors c’è molto di questo versatilissimo giocatore. Margini di miglioramento enormi, in futuro potrebbe diventare anche piu’ determinante di chi lo precede;
4- Franz Wagner (Orlando Magic): sempre silenzioso, perso nelle difficoltà di Orlando, il tedesco è stato comunque il piu’ continuo del lotto;
5- Jalen Green (Houston Rockets): dopo I mesi difficili di apprendistato, la seconda scelta assoluta ha finalmente ritrovato il ritmo, come dimostrano alcune sue esplosioni offensive.

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